NARDO' - Gli operai a tempo determinato (O.T.D.) del Consorzio Speciale per la Bonifica dell’Arneo lamentano da quasi un decennio, l’incredibile indifferenza della Regione per la loro condizione lavorativa.
Denunciano che con l’ultimo commissariamento dell’Ente, le giornate lavorative annue si sono quasi azzerate, passando da circa 160 ad appena 60. Questo comporta che la loro situazione di precarietà assoluta è divenuta mortificante indigenza economica da parte di circa 50 capifamiglia che non riescono più a sopravvivere. A tutto ciò si aggiunge la beffa da parte della Regione che nel 2010 ha istituito l’ARIF per assorbire i precari storici del vecchio Ente Irrigazione e del Settore Forestale, ma non quelli dei Consorzi di Bonifica, e nel 2014, con l’ultima legge di stabilità ha assunto a tempo indeterminato quasi 800 amministrativi con appena 4-5 anni di precariato.
Figli e figliastri dunque, ossia precari di serie A e precari di serie B. La Regione, responsabile di aver distrutto i Consorzi sospendendo le cartelle esattoriali 13 anni orsono si dimostra incapace di risolvere l’annoso problema.
Ed oggi per logiche meramente elettorali, preferisce trascinare l’insostenibile situazione, continuando ad anticipare gli stipendi ai dipendenti a tempo indeterminato dei Consorzi di bonifica e riducendo sempre più le giornate lavorative degli operai precari che sono gli unici addetti alla manutenzione del territorio, salvo poi lamentarsi dell’enorme buco finanziario che ne è derivato e dei disastri ambientali sul territorio, ormai abbandonato a se stesso (l’esondazione del canale Asso nello scorso fine settimana).
Gli O.T.D., dopo ben 20-25 anni di precariato, chiedono che venga fatta chiarezza sul loro futuro, e che sia loro riconosciuto un minimo di dignità lavorativa e di giustizia sociale cui hanno diritto.