- NARDO' - Poste Italiane rivede, per ora, il piano di ridimensionamento degli uffici postali. Si continuerà solo dopo il confronto con regioni e comuni. Appare evidente che, in virtù di questa decisione presa a livello nazionale, anche l'ufficio di Santa Maria al Bagno non verrà soppresso insieme ad altri 454 sportelli in Italia.
- Ecco l'articolo di Daniele Casciola apparso oggi sul Sole 24 Ore.
- Rinvio ufficiale del piano di tagli e più tempo ai Comuni per formulare le loro controproposte. È la decisione di Poste italiane che sospende ufficialmente il tanto contestato piano di razionalizzazione degli uffici postali. E dunque é scongiurata la scadenza del 13 aprile prossimo che avrebbe dato il via libera all'operazione.
Poste Italiane procederà all'attuazione del piano di razionalizzazione «dopo aver completato il dialogo avviato con le Regioni, per l'analisi di dettaglio dei territori; seguendo le indicazioni del Mise atte al coinvolgimento delle istituzioni locali». È quanto si legge in una nota dell'azienda.
La presenza territoriale é elemento fondante del piano industriale di Poste, spiega la nota, che ha come principale obiettivo quello di includere tutti i cittadini nella trasformazione digitale e di migliorare continuamente la qualità del servizio.
«Attraverso una scrupolosa analisi delle esigenze reali del Paese, in piena ottemperanza con il quadro normativo che garantisce il servizio universale postale, consapevoli del ruolo sociale e di mercato attribuito alla rete degli uffici, siamo impegnati a garantire capillarità alla nostra presenza coniugandola con l'esigenza di una sempre più necessaria efficienza verso la popolazione».
La reazione di Anci
Piena soddisfazione viene espressa da Anci Toscana: «Siamo soddisfatti: grazie all'impegno di tutti, alla fine é prevalso l'interesse delle comunità e dei territori - afferma la presidente di Anci Toscana, Sara Biagiotti - In questo tempo potremo ridiscutere un piano unilaterale e sbagliato, irricevibile perché va a colpire territori dove l'ufficio postale é un presidio necessario per la popolazione, soprattutto quella più anziana. Abbiamo vinto una battaglia importante, ora non si deve abbassare la guardia».
La mobilitazione dei Comuni
Dopo un percorso di mobilitazione, che aveva anche portato molti Comuni a presentare ricorso al Tar contro Poste Italiane, la scorsa settimana Anci Toscana, Uncem e Regione Toscana avevano incontrato il responsabile di area territoriale di Poste Italiane per le regioni Toscana e Umbria, Michele Deiana, al quale era stata ribadita la posizione degli enti locali, che fin da subito avevano ritenuto il piano inaccettabile sia per il metodo che nel merito (si veda il Quotidiano enti locali e Pa del 16 marzo). In quell'occasione, poste aveva acconsentito ad una brevissima pausa' nelle operazioni di dismissione per permettere ai Comuni di presentare in tempi rapidi una proposta alternativa.
Ieri anche la Lombardia aveva ottenuto la sospensione del piano di chiusura degli uffici postali che avrebbe interessato 61 Comuni e l'apertura a giorni alterni in altri 121.
Nel frattempo, era anche intervenuta la sentenza 1262/15 della sesta sezione del Consiglio di Stato (si veda il Quotidiano enti locali e Pa del 13 marzo) che ha ribadito come le chiusure degli uffici postali debbano tenere necessariamente conto della dislocazione territoriale e della accessibilità del servizio. Ora la decisione di poste, che sospende ufficialmente il piano.