NARDO' - Le istituzioni rispondono alla chiamata. Don Angelo Corvo e don Giuseppe Venneri della parrocchia Maria Santissima Assunta di Galatone, insieme al gruppo scout "Don Mimino Colazzo", tra pochi minuti dimostreranno con i fatti la differenza tra idea e azione. Dopo la pubblicazione della foto (LINK) di alcuni cubi di Santa Maria imbrattati da scritte spray inneggianti al fascismo, i due neritini hanno deciso di non rimanere con le mani in mano oppure, peggio ancora, di perdere tempo in inutili discussioni sui social network. Una pratica, quest'ultima, ormai molto diffusa. L'appello di PortadiMare, dunque, ha sortito l'effetto sperato grazie all'imminente intervento di una istituzione millennaria.
Le scritte spray inneggianti al fascismo che insozzano i cubi di cemento di Santa Maria al Bagno saranno ripulite questa mattina. L’iniziativa è promossa da don Angelo Corvo e don Giuseppe Venneri della parrocchia Maria Santissima Assunta di Galatone. Insieme ai due preti ci saranno i capi scout del gruppo “Don Mimino Colazzo” della stessa città. Le istituzioni, dunque, proveranno a dare un segnale importante. E pazienza se arrivano dalla vicina Galatone. I due parroci, ricordiamo, sono originari di Nardò.
Il caso è scoppiato ieri a seguito della pubblicazione di una foto nella quale sono ritratti i famosi cubi di Santa Maria al Bagno imbrattati da un simbolo fascista, il classico fascio littorio in un versione stilizzata, ripetuto cinque volte. Cinque scritte fatte con bombolette spray. Cinque scritte che sono lì da oltre dieci giorni nell’indifferenza della collettività. Erano lì dal ponte del 1 maggio, in bella vista per i tantissimi neritini e salentini che hanno affollato piazza Nardò.
Lo sdegno, dicevamo, è esploso dopo la pubblicazione sul web e l’inevitabile ripercussione sui social network. Le condivisioni, così come i commenti, sono state diverse decine. A Nardò da tempo si segnala una presenza anomala, probabilmente in numero maggiore rispetto ad altri paesi, di scritte riconducibili a gruppi neo-fascisti. Il 27 aprile scorso, proprio per questo motivo, l’associazione “Nardò Bene Comune” ha chiesto ufficialmente all’Amministrazione comunale di intervenire per ripulire la città. Ormai si è quasi abituati a vedere adesivi, volantini e scritte spray un po’ ovunque.
Quei cinque fasci, però, si sono trasformati in uno schiaffo troppo forte alla comunità neritina. Troppo forte anche in considerazione di quella che è stata Santa Maria al Bagno negli anni tra il 1944 e il 1945. Nell’immediato dopo-guerra, centinaia di profughi ebrei, dopo essere stati liberati dai campi di concentramento nazi-fascisti, sono passati dalla marina neritina prima di raggiungere la “Terra Promessa”. Per quella straordinaria prova di accoglienza e convivenza, la città di Nardò, il 27 gennaio 2005, è stata insignita della medaglia d'oro al Merito Civile dall’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Uno sfregio di questa portata si è rivelato difficile da tollerare. Ed è per questo che don Angelo Corvo, don Giuseppe Venneri e alcuni componenti del gruppo scout “Don Mimino Colazzo” ripuliranno totalmente i cubi di Santa Maria al Bagno. Nel pomeriggio di ieri, intanto, qualcuno ha provato a togliere via le scritte spray riuscendo a sbiadirle solo un po’.