NARDO' - “Quell'arte dall'anima di metallo” è il titolo di una mostra del versatile Daniele Dell’Angelo Custode, notissimo a Nardò per la sua attività di artigiano del ferro ed anche per una brillante attività di sportivo, detentore di alcuni primati regionali per gli over 50.
Ora la sua versatilità si declina con una importante esposizione oltremanica perché le sue opere saranno per un mese nella GX Gallery, Denmark Hill 43, a Londra.
Nato nel 1961 a Düsseldorf, inizia prestissimo a sperimentare la lavorazione del metallo. Proprio il precoce contatto con quella materia plasmabile e “altamente espressiva”, lo pone di fronte ad importanti possibilità progettuali. Un modo di interagire con il mondo comunicando con una delle sue più interessanti materie ‘prime’.
“E’ di metallo l’anima del mondo”, sostiene e non si sbaglia se si va a guardare indietro, alla storia della civiltà.
“Considero la mia una una risposta nei confronti di quel mondo quotidiano sempre più ‘virtuale’, della comunicazione dell’uomo con il suo ambiente” dice. E caparbiamente riempie di originali il suo laboratorio, ricercando sofisticate differenziazioni nei trattamenti del ferro. Un “Vulcano” moderno e complicato, che plasma per il piacere dell'anima.
La sua idea si evidenzia in lacerate ‘contorsioni’ che davvero appaiono come una dichiarazione di intenti nell’arte del ferro.
“Un limpido riflesso d’acciaio, come lampo, sbianca lo spazio – spiega Paolo Marzano, curatore dell'apparato critico tradotto in inglese e stampato a Londra - rapido e rilucente il bagliore improvviso illumina e costruisce l’ambito dell’evento espressivo in atto. Un brillante sfolgorio metallico, sonoramente si contorce e, per un attimo, si propaga rischiarando l’ambientazione. E' frenetica e intrepida la lavorazione, nella fucina di Daniele Dell’Angelo Custode”.
Il ferro trattato per diletto dall'artista/artigiano è stato notato da alcuni visitatori e segnalato ad un noto gallerista londinese. Così alcune decine di opere sono partite alla volta della capitale inglese e pare che già ci siano i primi estimatori del ferro plasmato. Ma come lavora il fabbro-artista neritino? Dilatazioni, contrazioni, urti, lacerazioni, distribuite su piani irregolari. Poi ustioni e rotture, tagli e martellature, come sequenze di continui scontri in corso e, nel ripiegarsi repentino delle superfici, varia la gamma delle sfumature e dei colori della materia lavorata.
“Passa velocemente il pennello/cannello della fiamma ossidrica sulle contorte superfici metalliche – dice Marzano – e poi si arroventa il solido strato e la materia reagisce d’istinto. Prima s’accende di rosso vivo, e dopo, si affievolisce smorzandosi l’incandescenza. Il fluido magmatico risponde all’azione dell’artista assottigliandosi, con accelerate ossidazioni e raffreddanti annerimenti. Lo sfrigolio scintillante, delle saldature si alterna a mirati e frastornanti colpi di martello”.
Così nasce un’opera.
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“QUELL’ ARTE DALL’ ANIMA DI METALLO” A LONDRA FINO AL 30 APRILE
Daniele Dell’Angelo Custode – Opere
a cura di Paolo Marzano
Daniele Dell’Angelo Custode dal 01 fino al 30 Aprile 2013, espone nella GX Gallery, Denmark Hill 43, a Londra.
Daniele Dell’Angelo Custode nato nel 1961 a Düsseldorf, vive e lavora nel Salento a Nardò (Lecce).
Inizia prestissimo a sperimentare la lavorazione del metallo. Proprio il precoce contatto con quella materia plasmabile e “altamente espressiva”, come la ritiene l’artista, lo pone di fronte ad importanti possibilità progettuali. Un modo di interagire con il mondo comunicando con una delle sue più interessanti materie ‘prime’.
Dai primi lavori, mostra un convincente modo di recepire le potenzialità espressive dell’elemento metallico che comprendono tutte le sue possibili varianti sperimentali. Sono diverse le occasioni di collaborazioni e confronto con professionisti del design dell’architettura e dell’arte urbana. Da qui l’inequivocabile esperienza nella gestione del metallo, aggiornata nelle sue evoluzioni tecnologiche e comunicanti.
“E’ di metallo l’ anima del mondo”, sostiene l’artista.
Daniele Dell’Angelo Custode, conferma e sostiene quella che considera una risposta nei confronti di quel mondo quotidiano sempre più ‘virtuale’, della comunicazione dell’uomo con il suo ambiente. E caparbiamente riempie di originali intensità materiche complesse, il suo laboratorio, ricercando sofisticate differenziazioni nei trattamenti del ‘ferro’.
Osservando queste opere, diventa evidente la loro dinamica, carica materica. L’idea dell’artista si evidenzia in quelle lacerate ‘contorsioni’ che davvero appaiono come una dichiarazione di ‘intenti’, nell’arte del ferro. Si può affermare infatti che non esiste ‘ibridazione’ senza vulnerabilità e precarietà, non esiste ‘interattività’ senza scolorimento e ossidabilità, non esiste ‘connessione’ senza screpolature distacchi e scollamenti, non esiste ‘smaterializzazione’ senza deterioramenti piegature e opacizzazioni. Non potremmo comprendere infatti il nostro spazio vivibile, senza avvizzimenti, muffe, graffi, scheggiature, ammaccature, dilatazioni, tacche; componenti di un tempo del tutto transitorio.
Tale è la forza del ferro trattato da Daniele Dell’Angelo Custode.
Le sue opere risentono di quell’arte informale che spazialmente evoca le interessanti contaminazioni materiche delle avanguardie, ma da cui l’autore riesce, con rinnovata energia, a rileggerne nuove ed entusiasmanti espressività. Le opere riscuotono interesse per la loro colta elaborazione, inserendosi nel paesaggio artistico, nel cui panorama, Daniele Dell’Angelo Custode, davvero mostra di avere molto da aggiungere.
La mole di lavoro di ricerca, come le entusiasmanti opere prodotte, e tutt’ora in ‘costruzione’, hanno condotto l’artista ad essere, da tempo, apprezzato per l’impatto espressivo delle sue creazioni e per la filosofia dell’approccio alla sperimentazione dell’arte, nell’evoluzione della scultura in ferro.
L’artista sarà presente alla GX Gallery, Denmark Hill 43, di Londra con alcune sue inedite creazioni dal 1 al 30 aprile.
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