NARDO' - Il sacrario dell'Anmig sarà salvato. Una determina dirigenziale sbroglia definitivamente la matassa. Sono stati affidati i lavori per la ristrutturazione della cappella cimiteriale dell'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra (Anmig). Con poco più di 21mila euro, la ditta "Costruzioni Edili" di Nardò rimetterà in sesto il manufatto abbandonato al suo destino da circa dieci anni e chiuso al pubblico nel 2013.
"Da quando ho ricevuto la delega dal sindaco Marcello Risi sono stati mesi di lavoro martellante - spiega Daniele Piccione, consigliere comunale con delega ai servizi cimiteriali - ma alla fine i risultati sono arrivati. In piena sintonia con i colleghi di maggioranza e opposizione, è stata affrontata una procedura più lunga e complessa del previsto prima di poter affidare i lavori di ristrutturazione. Adesso è davvero tutto pronto - aggiunge -, i lavori partiranno in questi giorni e dovrebbero essere completati per fine maggio. Speriamo di poter inaugurare il sacrario in occasione del 2 Giugno. Con l'acquisizione al patrimonio comunale, ad arricchirsi sarà tutta la comunità neritina".
Un risultato importante per Franco Muci, imprenditore neritino e presidente del comitato cittadino che confluisce nell'organizzazione nazionale dell'Anmig. Il punto di svolta dell'intricata vicenda, infatti, coincide con la sua elezione a presidente del sodalizio territoriale. Circa cento famiglie, prima del giugno 2013, erano rimaste senza un punto di contatto con istituzioni e organismi sovra comunali.
L'impegno di Muci parte da molto lontano, prima da "semplice interessato" per le spoglie del padre che sono custodite all'interno della struttura, poi in veste di "rappresentate eletto" per farsi portavoce delle istanze dei neritini. Sotto la sua guida molti tasselli sono stati messi al posto giusto. Il primo, importante risultato, è arrivato nel 16 giugno 2014: i consiglieri hanno votato all'unanimità l'acquisizione al patrimonio comunale del sacrario. Sarebbero state macchinose, infatti, le procedure di intervento pubblico su un immobile privato.
A spiegarlo bene è il dirigente comunale Nicola D'Alessandro: "Nel 1971, il consiglio comunale con la delibera numero 75 assunse, su richiesta dell'allora presidente Arturo Falconieri, di assicurare in caso di impossibilità dei soci, la manutenzione e la conservazione del sacrario. Dall'istruttoria che è stata effettuata dall'ufficio, anche alla luce delle disposizioni e dal regolamento di Polizia Mortuaria, è sembrato più opportuno prospettare all'associazione l'ipotesi di cedere il manufatto alla proprietà del comune di Nardò, in modo da consentire all'ente di intervenire su un immobile proprio e non privato, il ché avrebbe sicuramente avuto dei profili problematici".
I lavori partiranno dopodomani (lunedì 2 marzo) e dovrebbero terminare entro la fine di maggio. Appena in tempo per la festa del 2 giugno. Franco Muci, raggiunto telefonicamente, non nasconde di essere soddisfatto: "E' un punto di partenza che inseguiamo da anni. Ringrazio tutta l'Amministrazione comunale per la sensibilità e l'attenzione dimostrata. Finalmente - conclude - il sacrario diventerà patrimonio della città intera e i familiari dei defunti che vi riposano potranno accedere nella struttura".