NARDO' - Crediamo che l’invocazione del referendum sia soltanto una provocazione e che mai si farà. Eppoi, referendum per dire e decidere cosa?
“GIURO DI DIRE LA VERITA’, NIENT’ALTRO CHE LA VERITA!’”
E’ CASTELLINO IL VERO “PASTICCIACCIO BRUTTO”.
E IL RISCHIO E’ QUELLO DI FARCI MALE CON LE NOSTRE STESSE MANI
Proviamo a non scherzare sulla discarica di Castellino! Per oltre un quindicennio Nardò ha subito nefasti effetti, prima della chiusura avvenuta qualche anno fa. Lotte in cui si distinsero comitati e singoli cittadini, letteralmente avvelenati da odori nauseabondi e conferimenti a go-go (nell’ultimo periodo si può dire che Castellino accogliesse i rifiuti di mezza provincia) che hanno sempre allarmato, ragionevolmente convinti che nella nostra discarica nel tempo siano stati portati rifiuti speciali.
Ben si ricorda che nottetempo camion provenienti da altre regioni (lo si capiva dalle targhe) facevano allegramente “visita” a Castellino. Una storia di appostamenti, denunce e buchi nell’acqua in quanto a risultati. E’ la storia. Ne siamo certi, non trasportavano scorze di anguria.
Poi, per sfinimento, la chiusura e la necessità di bonifica e post-gestione. Ammesso che i lavori cominciassero domattina, sempre si tratterebbe di gravissimo ritardo. Volendo anche capire come avverrà questa operazione, quanto tempo occorrerà e chi caccerà i soldi necessari.
Al momento, manca la necessaria chiarezza. Questo, sino a ieri o l’altro ieri. Con sullo sfondo, un’attività politica che nel tempo sull’argomento ha sempre zig-zagato rispetto alla difesa dell’interesse della città.
Oggi la “questione Castellino” continua a produrre marcescenze. Reali e figurate. Col rischio di farci male con le nostre stesse mani. Sull’argomento è’ già scontro tra maggioranza e opposizione, tra sindaco e opposizione, tra Comitato per Tutela del Paesaggio e sindaco. Non va meglio tra Consulta per l’Ambiente e sindaco. Accusato dall’opposizione, persino, di “Alto Tradimento” a danno del Consiglio Comunale e dell’intera città (avrebbe tenuto all’oscuro di tutto l’uno e l’altra dell’accordo col sindaco di Cavallino per il trasferimento delle cosiddette eco- balle nella discarica di Castellino).
Accusato dalla Consulta dell’Ambiente per non essere stata preventivamente informata, come da regolamento della stessa. Ancora una volta, chi dice il vero e chi dice il falso? Di qui non si scappa. E vorremmo davvero sapere. Non nascondendosi dietro sillogismi e mistificazioni. Immaginando un Giurì d’Onore, al cui cospetto dire la verità, soltanto la verità. Anche se nota, la vicenda è meritevole di essere brevemente richiamata in alcuni passaggi. Eccoli. Di recente la Provincia (a questo punto ,crediamo, su sollecitazione di Nardò) si dice finalmente pronta per la bonifica di Castellino. Evviva.
C’è il particolare, però, che ( viene detto con parole semplici) bisogna riempire alcuni vuoti che la discarica di Castellino ancora presenta. In questi vuoti – questa è la contesa – andrebbero portate le eco- balle di Cavallino (che, a dire il vero, si dovrà pur sempre appurare se contengano “normali” rifiuti). Un riempimento, viene detto, che farebbe partire la bonifica nel migliore dei modi. Meglio, l’operazione adatta e necessaria. Insomma,non ci sarebbero altri sistemi. Detta operazione, a suo tempo, venne chiamata “risagomatura” . Fan accanito dell’operazione era Macculi, ex presidente dell’Ato 2 di cui Nardò fa parte. Di Macculi evidentemente, il sindaco di Cavallino è un degno emulo, per essersi attivato in quella direzione.
E, invece, è ben provato che per le discariche chiuse (e, certo Castellino lo è) esiste solo l’obbligo che le superfici siano coperte con apposite guaine, senza alcuna prescritta forma particolare (tipo il cosiddetto “panettone”).
E resta sempre il fatto che nel tempo non è stata attuata da parte dl Comune una adeguata pratica di controlli periodici dei parametri ambientali. Succede poi che (non rientrando la materia tra le competenze dei comuni e che l’eventuale accordo poteva essere fatto coinvolgendo Provincia e Regione), il sindaco di Cavallino, con nota protocollo 11 febbraio 2013, chieda per l’appunto al Presidente della Provincia e alla Regione Puglia di inserire l’accordo siglato il 6 febbraio 2013 col sindaco Risi nell’Odg della Conferenza dei Servizi del 28 febbraio 2013, convocata dalla Provincia per discutere delle problematiche della chiusura e post-gestione di Castellino, definendolo (lo definisce il sindaco di Cavallino, “una proposta concreta e costruttiva di intervento”. Di qui l’accusa al sindaco Risi: di aver fatto in solitudine uno “scellerato accordo” con Cavallino, senza aver informato la città e gli stessi suoi consiglieri.
Ovviamente Risi si difende (lo fa in Commissione Consiliare per rendere edotti i consiglieri comunali dei contenuti della Conferenza dei Servizi del 6 febbraio 2013), dicendo che la possibilità di smaltire le eco-balle a Nardò era emersa durante i lavori della Commissione Consiliare e non, come appare dalla documentazione, il 6 febbraio (!) , vale a dire 23 giorni prima, quando aveva già firmato l’accordo.
Di qui l’accusa di mendacio e “alto tradimento”. “Er pasticciaccio brutto”.
La vicenda è destinata ad avere seguito e rischia di ingarbugliarsi ancor più. E’ sempre Risi a “dettare la linea” volendo il pieno coinvolgimento de cittadini “al contrario di quanto accaduto in passato”. Sino a spingersi a chiedere che la messa in sicurezza sia sottoposta a referendum ai sensi dell’art.45 dello statuto comunale.
Preoccupa la piega che sta prendendo la questione. Crediamo che l’invocazione del referendum sia soltanto una provocazione e che mai si farà. Eppoi, referendum per dire e decidere cosa? Concentriamoci invece sulle cose dare. Presto e bene, bonifica e post-gestione. E con le eco-balle lasciate in quel di Cavallino.
Luigi Nanni