NARDÒ - Chiunque voglia cercare un alloggio per la sua famiglia, con contratto superiore ad un anno, diviene un appestato da scansare come la lebbra.
Caro direttore, come la mettiamo con la giungla degli affitti brevi per vacanzieri?
Cercare casa, in affitto a lungo termine e a prezzi equi, nelle nostre zone è diventata davvero un’impresa faticosa. Chi si avvia nella ricerca di case, ed entra in questi labirinti tortuosi e stressanti, ne sa qualcosa. Più del 90% degli affitti della provincia di Lecce, e a Nardò in particolare, sono indirizzati solo a turisti, con prezzi da capogiro. Districarsi in mezzo ad annunci promozionali orientati, unicamente, a villeggianti è deprimente.
Non lo dice nessuno, forse per paura di mettersi contro una classe imprenditoriale famelica, ma in questo settore, da almeno un ventennio, è in atto un disegno inquietante di sconvolgimento demografico.
Chiunque si predisponga a cercare un alloggio per la sua famiglia, con contratto superiore ad un anno, diviene un appestato da scansare come la lebbra.
Te ne accorgi dalle risposte, piccate, che i proprietari di case, ville, appartamenti e palazzi, ti danno per telefono. Con una vocina, quasi sempre, femminile ti dicono: “quanti siete? Per quanti giorni vi serve l’alloggio? Da dove venite?
E uno non rischia neanche di chiedere se affittano per lunghi periodi. Tanto la risposta è scontata: “no, mi spiace! (e lo sai che non gliene frega un c…).
Le inserzioni poi, no ne parliamo neanche:
“Mini villetta, 3-4 posti letto, completamente ristrutturata quest'anno, arredata, climatizzata…”. E se provi a scrivere, “affittate per almeno un anno? “no, solo per le vacanze!". Non ti aggiungono vaffa...per delicatezza, tanto lo pensano.
Il mercato è controllato, anzi dominato, da gente avida di danaro che ha trasformato il turismo in “cosa loro”. Privilegiano i vacanzieri, a danno delle famiglie locali che cercano alloggi con contratti 4+4.
Spingono sull’acceleratore di un “guadagno drogato”, perché tanto le autorità non sono interessati, davvero, a fare chiarezza sui prezzi, case sfitte e chiuse, e sul giro d’affari.
Così facendo stanno, letteralmente, cacciando la gente che sono alla ricerca di abitazioni con canone regolare, e a lungo termine, per fare sempre più spazio ai turisti. I proprietari, e le agenzie immobiliari, preferiscono tenere chiuse le proprie abitazioni per otto mesi l’anno, ed incrementare il loro capitale nei soli quattro mesi estivi.
Negli ultimi tempi, su questo gigantesco problema, sono intervenuti i sindaci per porre l’attenzione, mettere un freno, sul caos delle case sfitte e quelle che vengono affittate solo per attività turistica.
I primi cittadini (di grandi e piccole città) sembra stiano mostrando un timido interesse verso chi, studenti e famiglie, ha grosse difficoltà a reperire case con contratti, e prezzi calmierati. Nonostante ce ne siano tantissime chiuse, ma non locate a persone del posto. Sembra quasi una vendetta.
L’ultimo provvedimento del governo, almeno sulla carta poi vedremo nei fatti, appare orientato in questa direzione. Dichiarano di voler porre un argine al boom degli affitti turistici; maggiori verifiche e una mappatura degli alloggi; far intervenire l’Agenzia delle Entrate per combattere l’evasione in questo campo.
A questo punto vorrei, gentilmente, chiedere:
ma il Sindaco di Nardò, in merito a questo giro d’affari vertiginoso, ad un numero sempre crescente di case sfitte, ma negate alla gente di Nardò, cosa è disposto a fare? Anche lui (come i suoi omologhi delle grandi e piccole città) intende scoraggiare gli affitti brevi? È propenso a mettere un freno alla confusione che domina, sovrana, tra padroni e padroncini nel sottogoverno turistico, oppure lasciar fare perché si continui, indisturbati, ad assistere a questi scempi falso-imprenditoriali?
Maurizio Maccagnano, sindacalista dissidente