NARDO' - Perché non attivare tutte le consulte e costituire un tavolo permanente sulla sicurezza urbana? E' la tipica domanda da un milione di dollari, questa di Andrea Zacà. E, forse, ha anche una risposta: il potere non si delega; il potere non si divide; il potere non si parcellizza. E una consulta è potere in mano ai cittadini, è democrazia diretta e reale, senza rappresentanti e delegati. Per questo motivo sarebbe bello che il sindaco Marcello Risi istituisse, entro il primo anno di governo, tutti gli sportelli e le consulte previste dallo statuto comunale. Altrimenti non si potrà più parlare di "svolta" e "cura" come si è più volte affermato prima e dopo la campagna elettorale.
NOTA INTEGRALE
La sicurezza urbana ricopre un ruolo di fondamentale importanza nella programmazione e nell’attuazione di tutte quelle politiche indirizzate alla salvaguardia dell’incolumità dei cittadini nonchè alla tutela dei propri beni. I cittadini, sono particolarmente sensibili a questo pensiero ed avvertono l’assoluta necessità di sentirsi protetti, difesi e preservati dai troppo frequenti episodi di criminalità che colpiscono la nostra città.
Andiamo a scoprire nel dettaglio il termine sicurezza urbana: Tutti parlano di sicurezza tutti abbiamo bisogno di sicurezze, specialmente le persone più deboli es. gli anziani. Occorre, però, capirsi sul significato del termine, per evitare che ciascuno di noi a tale concetto associ un diverso significato. La sicurezza urbana è un bene pubblico da ricercare con il contributo di tutti gli attori sociali(associazioni,imprese,cittadini ecc..).L’attenzione alla sicurezza non può e non deve essere ridotta ai soli problemi di criminalità.
Essa è anche una questione di ordine pubblico. La sicurezza è controllo del territorio, tutela fisica dei cittadini, ma anche equilibrio tra le parti sociali, integrazione tra i suoi abitanti, italiani e stranieri, difesa dei diritti, libero godimento ed accesso eguale ai servizi, trasparenza, garanzia della salute, difesa del territorio e in generale tutela del cittadino inteso nella accezione più completa,infatti, con decreto adottato dal Ministro dell’Interno il 5 agosto 2008, dopo aver ribadito che la materia dell’ordine pubblico e della sicurezza è riservata esclusivamente allo Stato, e dopo aver riferito la “incolumità pubblica” alla “integrità fisica della popolazione”, individua la “sicurezza urbana” come bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa, nell’ambito delle comunità locali, del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità dei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale.
D’altronde, il potere di ordinanza del sindaco quale ufficiale di governo ben può esplicarsi in materie anche non statali, senza attrarre queste materie alla competenza dello Stato. Secondo il relatore, questa considerazione è confortata anche da alcuni atti precedenti, come ad esempio le ordinanze in materia di sanità, attribuite al Sindaco in quanto ufficiale di governo, senza che questa circostanza implicasse alcuna attrazione della materia sanità alla competenza statale.
In questo senso, del resto, la lettura della disciplina in vigore corrisponde alla complessità sostanziale delle questioni: i sintomi di degrado e i fenomeni di insicurezza urbana hanno infatti una natura complessa e richiedono inevitabilmente, per loro natura, delle risposte composite, che mobilitano diversi strumenti giuridici, varie istituzioni e vari tipi di politiche pubbliche (es. costituire un tavolo permanente sulla sicurezza, attivare tutte le consulte previste ecc.) Concludo dicendo una città sicura non è una città blindata, ma una città reale: dobbiamo proseguire quindi nell’impegno quotidiano per migliorare e rendere più sicura la qualità della vita.
Andrea Zacà
Vice Presidente Guardie Difesa Ambientale