NARDO' - Non solo la piscina ma ha già il parcheggio di pertinenza per le marine, il parco giochi o l'area mercatale a Santa Caterina: tutti servizi assolutamente necessari che i neritini lamentano di non avere da decenni ma che, invece, i privati hanno promesso di costruire in cambio delle lottizzazioni effettuate sul territorio. Ma perché ogni governante che passa dal palazzo se ne frega di richiedere quello che i privati hanno promesso di realizzare? Perché si rinuncia quasi a priori a opere pubbliche utilissime e da fornire ai cittadini "chiavi in mano"? La svolta dell'Amministrazione attuale, anche su questo fronte, è arrivata?
Basterebbe poco perché queste opere venissero realizzate e cioè che le Amministrazioni che si sono succedute invece di guardare con benevolenza i propri “creditori” li obbligassero a realizzare quanto pattuito.
Basti pensare a come è filata liscia la lottizzazione del centro commerciale di via Aldo Moro: i costruttori hanno realizzato un grande edificio con locali a vendere e, in cambio, hanno dato al Comune un intero piano dove saranno trasferiti gli uffici comunali.
Ma è una mosca bianca perché ci sono opere che attendono da vent'anni di essere realizzate. Pensiamo all'impianto sportivo che la Soviva, società che ha realizzato i villaggi a Torre Inserraglio, deve ultimare: una piscina semi-olimpionica coperta e una scoperta; poi un piccolo villaggio sportivo con calcetto, tennis e pattinaggio.
La “convenzione” stipulata tra Comune e società prevede quindici anni di gestione privata (in ogni caso l'accesso alla struttura sarebbe consentito a tutti i neritini) e poi il passaggio alla collettività. In tutti questi anni l'accelerata ai lavori e ne sono trascorsi tre da quando, per problemi di ordine societario, i lavori si sono praticamente fermati. Sta al Comune di incalzare il privato e far sì che gli impegni vengano rispettati ed è notizia di questi giorni che ci siano contatti per la revisione della convenzione originaria.
L'altra spina è quella dei parcheggi nelle marine ma, anche in questo caso, esiste una convenzione tra i lottizzanti di “Santa Caterina alta” ed il Comune per attrezzare ed utilizzare, all'ingresso della “strada del Podestà”, un terreno di circa 10mila metri quadrati. Altre situazioni di questo genere dormono da anni, alcune addirittura da diversi decenni e nel cuore delle località estive: se attivate darebbero servizi essenziali ai cittadini.
Ora c'è chi ha deciso di prendersi la briga di recuperare tutte le convenzioni “non onorate” fino ad ora: “perché il terreno a Santa Caterina nel 2010 risultava ancora in carico ai lottizzanti e non al Comune di Nardò, perché la piscina a Torre Inserraglio non esiste ancora? Quanti sono i beni di cui il Comune deve ancora venire in possesso a seguito delle lottizzazioni sparse sul territorio?” chiede Giuseppe Spano della lista Partecipa e promette di andare in fondo ad ogni questione rimasta sospesa.
Magari già da giovedì quando il suo movimento/lista civica farà un bilancio di quest'anno di Amministrazione dal punto di vista privilegiato del suo assessorato: quello all'Urbanistica.