NARDO' - "Dopo tante critiche, tanti dissidi interni, tanti veti incrociati e dopo due anni e mezzo di insignificante amministrazione, il Sindaco ha varato la nuova (si fa per dire) Giunta".
Chi si aspettava qualcosa di nuovo, di diverso, di più impegnativo e reale sul piano politico o amministrativo è rimasto esterrefatto per la non-sorpresa.
In molti vi era la convinzione che le premesse così predittive di immobilità, di deriva e di stallo non potevano sortire nulla di rilievo, sia per le perduranti condizioni di contrasto interno al PD, che non è solo di natura politica ideologica ma personale, sia per il questuante sciame delle liste civiche di vecchia e nuova aggregazione, sia ancora per i tanti veloci trasformismi avvenuti all'ultima ora.
Non essendo state rimosse le cause palesi della crisi, né proceduto ad intese o pacificazioni o chiarimenti all'interno delle componenti la maggioranza, era naturale che la formazione della nuova Giunta fosse una mezza Giunta contestata da più parti sul nascere.
Quando il coraggio o la mediazione tra i soggetti più responsabili manca il risultato non può essere certamente buono!
In questi giorni di crisi non sono mancate da parte delle liste civiche, dei partiti e dei Consiglieri di maggioranza pressioni e ricatti sul Sindaco che come unica via d'uscita ha proceduto, a quanto si dice, ad assegnare "motu proprio" assessorati e deleghe personali a tutti, nella speranza segreta di accontentare tutti.
Un atto sindacale invece non gradito ai più, inadeguato alla realtà e alle aspettative del Paese, che resta fermo, immobile, escluso dalle dinamiche e dai circuiti dello sviluppo economico sociale e culturale.
Questa mancata unità delle varie espressioni politiche e consiliari, malgrado i frenetici incontri certamente intessuti più alla bottega che al Bene del Paese, hanno prodotto alla fine una soluzione pasticciata priva di programma, di idea di Città e di sviluppo, riducendo il tutto a semplice operazione di maquillage e di restyling.
Peccato, una occasione sprecata e perduta per la politica, per l'amministrazione, per la Città!
Molte sono le non condivisioni a partire da quella del Provinciale Siciliano, a quella della lista civica Semplicemente neritini che ha parlato di "elemosina" della delega senza considerare minimamente lo sfarinamento della gestione generale dell'amministrazione.
"Elemosine" che anche altri hanno rifiutato e contestato come risulta dalla lettura dei portali e quotidiani (vedi Partecipa, Luci, Piccione, Nardò nel cuore).
Senza scossoni invece il cambio annunciato e realizzato tra il bravo Fracella e l'ing. Filograna, neo assessore con un passato da Vice sindaco molto apprezzato dal popolo e dagli amici di gruppo.
La sbandierata e annunciata presenza di due donne, ridotta ad una, la dott.sa De Pace, che non ha firmato l'accettazione perché non soddisfatta della delega Bilancio, Finanze e Tributi ricevuta.
L'assessore Marinaci conferma l'incarico come premio per essere transitato dall'UDC al PD non senza contestazioni da parte del PD medesimo.
Complessivamente la nuova Giunta e il suo corollario fatto di deleghe consiliari si possono definire una spolverata di zucchero a cielo aperto, un accontentino per gli aspiranti ad un posto al sole.
Di nuovo non vi è proprio nulla di concertato e condiviso, di studiato e di programmato (d'altronde come si poteva?)
Alla luce di quanto sta avvenendo con i vari comunicati stampa e prese di posizione moltissimi sono i dubbi sulla tenuta di questa nuova Giunta, sulla sua continuazione ed esistenza.
Una soluzione gattopardesca che spegne ogni speranza di vedere risollevato il Paese.
Ad mayora!
Nardò, 12 marzo 2013
Giovanni PERO'