TERRE EMERSE - I tappa: PDL - FRATELLI D'ITALIA - LEGA NORD - MIR
Chiunque li avrebbe dati per spacciati, e invece sono anche loro in corsa quanto gli altri nella tornata elettorale del 24-25 febbraio. Il ritorno di Berlusconi è riuscito a rivitalizzare una coalizione che sembrava perduta; ma quanto il Cavaliere può far bene ai suoi alleati prima, e all'Italia poi?
Vent'anni e non sentirli.
In altre occasioni una frase del genere non sarebbe troppo calzante, come si fa ad essere stanchi dopo soli vent'anni di vita? Sono gli anni dell'attivismo, della voglia di fare; ci si affaccia sul mondo da infanti maggiorenni con tante idee, molte convinzioni e, nella maggior parte dei casi considerando lo stato attuale delle cose, pochissime certezze.
Peccato che invece l'età anagrafica del signore di cui si parla sia settantasei anni, e parlando di "vent'anni" ci si riferisca al tempo da cui siede in Parlamento. Eppure Silvio Berlusconi sembrava aver maturato la decisione di abbandonare il teatro (termine più che appropriato, se permettete) della politica definitivamente con la caduta del governo e le sue dimissioni del novembre 2011. E invece no. Circa un anno dopo si ripresenta sulla scena quasi ringiovanito da salvatore del PDL e da leader della propria coalizione, tra numeri e promesse per tentare di vincere una battaglia di cui anche i più generosi bookmakers non sembrano immaginarlo vincitore.
Ma prima, un pizzico di recentissima storia. Avevamo lasciato il PDL, all'incirca poco dopo la metà del 2012, alle prese con il dilemma delle primarie: si fanno o non si fanno? E se non si dovessero fare, chi sarebbe il leader della coalizione? Alfano, uomo più volte apparso quale gregario o porteur d'eau (portatore dell'acqua, ndr), cerca di ritagliarsi uno spazio importante all'interno del partito da candidato di punta. Allo stesso tempo, però, emergono altre figure che hanno avuto una parte nel precedente governo Berlusconi come La Russa, Crosetto e Giorgia Meloni, e altre meno note come Samorì ("un candidato al passato remoto" secondo il sagace Enrico Vaime) e il finanziere Proto (arrestato due giorni fa, accusato di manipolazione del mercato e ostacolo alla vigilanza).
Troppe indecisioni? Perfetto, ritorna in campo Berlusconi e "ciao ciao" al processo democratico di selezione del leader di coalizione. Ma alcuni non ci stanno: il trio La Russa - Crosetto - Meloni forma il nuovo partito Fratelli d'Italia, dal sapore nostalgico di AN senza la frangia di vocazione più centrista, ora con Fini in FLI per Monti; Samorì crea i Moderati in Rivoluzione, dal nome ai limiti del contraddittorio e dai candidati ai limiti dello sconosciuto. "Solo non si vedono i due leocorni"! Detto, fatto: ecco anche la Lega Nord con Renzo Boss... cioè scusate, con Maroni, sotto la grande alleanza di centrodestra.
In linea con il tentativo di sostituire l'immagine del nuovo Cavaliere alla vecchia, il Berlusconi 2.0 è analitico, calmo, più pacato nelle sue apparizioni. “Uomo ovunque” della tv italiana di inizio 2013, prima si occupa in ogni occasione di spiegare agli italiani il significato di "spread", i "perché" e i "come" della crisi economica in cui ci troviamo, a suo modo naturalmente, tra numeri e metafore marittime (famosa "la luna e la marea", che non è il titolo di un sonetto). Finita la fase descrittiva, il Cavaliere è uscito allo scoperto proclamando i punti principali del suo programma: abolizione e restituzione dell'IMU, condono tombale e costruzione del ponte sullo Stretto. Ma ne siamo sicuri?
I dubbi, prima ancora che sulla fattibilità delle proposte, sorgono sulla loro stessa autenticità; più volte, infatti, il Berlusconi 2.0, hacker di se stesso, si è contraddetto, ha smentito le sue dichiarazioni, creando un polverone mediatico, pur “astuta-mente funzionale”, in cui chiunque faticherebbe a vederci chiaro. Passando poi a un'analisi dei contenuti, la situazione non diventa di più facile interpretazione.
La restituzione dei soldi pagati dagli italiani per l'IMU dovrebbe avvenire di comune accordo con la Svizzera alla quale, nonostante venga venduto per buono il famoso "contratto" per la tassazione dei capitali colà esportati già bell'e pronto, non si perverrebbe senza adeguati (sinonimo di "lunghi", in questo caso) tempi diplomatici di discussione e concertazione; da dove prendere questi soldi? Da un prestito della Cassa Depositi e Prestiti, s'è detto, ma non è lì che è custodito il grosso dei soldi di risparmiatori/pensionati sotto forma di conti correnti delle Poste Italiane SPA? Mmh...
Sul condono tombale e sul ponte sullo Stretto, che sanno di minestra riscaldata, nulla da dire se non che anche queste “uscite” possano ancora rastrellare fans.
Riguardo le proposte di Berlusconi, molti hanno urlato al "voto di scambio" e alla compravendita di preferenze, Monti in primis, come se si trattasse di un vero e proprio scambio di favori, più che di una strategia elettorale fattiva e di un programma di rilancio nazionale del Paese. Ma il Cavaliere della mancia, a maiuscole invertite, ha in mente proprio questo?
A guardare l'elettorato che ancora una volta è riuscito a raccogliere attorno a sé, tutto lo pone di diritto tra i competitors più agguerriti delle prossime elezioni.
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