NARDO' - La propaganda, le promesse e la retorica a piene mani.
LUNGOMARE “IN PERICOLO”. POVERI DI VERDE MA RICCHI DI DOSSI-MONTAGNOLE. CHI LI DECIDE E CON QUALE CRITERIO? ANCHE A …RICHIESTA?
S’è visto. Forse non c’è volontà e nemmeno voglia di commentare importanti notizie che di recente sono circolate, diremmo, nel corpaccione del paese. Intendendo stavolta Nardò, per dire semplicemente che non hanno trovato grande soddisfazione. Scivolate addosso, un po’ per pigrizia, anche per disinteresse. Eppure, ben indicative. Vale a dire che, ove ci si fosse voluto soffermare, qualcosa di utile avremmo potuto ricavarlo. Sarebbe bastato porre una maggiore attenzione per non digerire tutto in modo involontario. Non è successo. Sarà (forse), e ci si regolerà diversamente, per la prossima occasione.
In particolare si tratta degli interventi di due importanti professionisti che nella loro carriera hanno dato dimostrazione di competenza e serietà. Ciascuno nel proprio campo. E dunque, perché non ascoltarli? Questo mi è parso di capire nell’eccellente intervento del noto agronomo Bruno Vaglio che ha sentito l’esigenza di intervenire sulla difficile materia, detto semplicemente. del verde pubblico, del patrimonio arboreo, quale incomparabile ricchezza per ogni comunità. E lo ha fatto con un garbo che è connaturato solo a chi quella materia la “maneggia con cura”, con tutta una serie di consigli e suggerimenti (certo, dati anche a questa amministrazione!), nel porre cura e attenzione a ogni processo di svellimento e (per quelle volte che accade), nuova piantumazione di alberi. Dunque, una vera lezione, con mero intento divulgativo, anche se è emersa una qualche perplessità su interventi di recente effettuati nel territorio di Nardò su piante anche secolari.
Di straordinario interesse è stato certo quel passaggio nel quale Bruno Vaglio “smonta” la scusa di tante amministrazioni, compreso quella di Nardò, che in maniera disinvolta abbattono piante di alcune decine se non centinaia di anni. Come pesi morti.
“Per ragioni di sicurezza!” – si sente sempre invocare, quando tutto questo può risultare una vera e dannosa scorciatoia, non sapendo semplicemente come intervenire. Sull’argomento, Bruno Vaglio saggiamente propone un diverso concetto che affonda negli studi più avanzati fatti su questa materia, con la necessità di adottare – dice Vaglio - le procedure riconosciute di valutazione del rischio arboreo. Come anche insiste sul concetto che devono essere i progetti ad adeguarsi alle alberature preesistenti e non viceversa. Insomma, non vogliamo farla lunga, ma è chiaro che si sta parlando di materia che richiede specifiche competenze e, ahimè, troppo spesso a queste competenze non ci si affida. Alla fine – detto semplicemente - l’invito da parte di Bruno Vaglio a ben operare nella cura e sviluppo del proprio patrimonio arboreo. Crediamo di non sbagliare dicendo che quello nostro non è davvero ricchissimo.
Di tutt’altro tenore (o …canestro), l’intervento dell’imprenditore Carlo Durante, da anni patron della squadra di basket (che, peraltro ha ottenuto eccellenti risultati, sfiorando quest’anno la promozione nella massima serie), “deluso e tradito” – lo dice esplicitamente - da questa amministrazione, sindaco Mellone e assessore Capoti in testa, per le ripetute vacue promesse di un nuovo palazzetto regolamentare per il campionato di appartenenza (negli ultimi tempi Nardò praticamente ha sempre giocato fuori casa!). E facendo perdere – così Carlo Durante - anche una importante chance americana, sotto forma di un nuovo palazzetto che avrebbe avuto ben cinquemila posti a sedere!
E dunque? Carlo Durante dopo tanti anni e sacrifici ha lasciato il basket di Nardò lamentando la mancanza di galateo (a dire il vero, ha detto di…più) per non aver ricevuto nemmeno una telefonata per l’impegno profuso, nemmeno un saluto e una bella frase di circostanza. Un vero peccato, detto non soltanto da appassionati di basket e sport in generale. Una cosa è certa: dispiace per Carlo Durante, così non doveva andare! Lui stesso riconosce di essersi fidato ma che alla prova dei fatti tutto è andato a gambe all’aria.
E sempre in teme di dibattito (che non c’è) a chi interessa il costo del lungomare, dopo che è uscita una notizia che pone un qualche interrogativo? Quello di chiedersi se il lungomare è stato realizzato nei tempi corretti, cosa che determina una semplice osservazione (e conseguente richiesta di chiarimento): come si concilia/raccorda quel lungomare con il progetto della rete fognaria delle marine?
Tutto ciò a significare – parola di tecnico – che a breve quelle strade e marciapiedi saranno di nuovo trivellati per la posa in opera di condotte piuttosto importanti e sezioni di taglio significative. Non sarebbe nemmeno una notizia del tutto nuova. Infatti, esistono documenti ufficiali con i quali l’AQP ha evidenziato questa circostanza alla vigilia delle opere di realizzazione del restyling del lungomare e oggi si chiede come mai non se n’è tenuto conto.
Risposta (maligna): non se n’è tenuto conto
a) perché nessuno ci ha pensato
b) intendevano lasciare l’onere della rete fognaria alla … prossima amministrazione;
c) hanno avuto informazioni sbagliate.
Alla fine, come andrà? Si tratterà di spese e spreco di denaro pubblico per non aver previsto tale contestualità. Come sempre si dice: una cosa che si poteva evitare! In più non mancheranno i disagi per questi nuovi lavori. Disagi che ci sono già stati in passato, ma almeno allora, al tempo della riqualificazione, tali disagi erano poca cosa e, ovviamente, del tutto giustificati.
E’ questa un’osservazione occhiuta che ci viene rappresentata dal solito maligno e che – confessiamo – non siamo in grado nemmeno di seguire con queste giornate afose. Ma arriverà un po’ di fresco – viene detto – per tornare sulla vicenda giudiziaria legata alla nomina del Presidente dei revisori dei Conti coi problemi che riguardano in 22 tra sindaco e consiglieri di maggioranza, chiedendosi se e quando la Magistratura vorrà intervenire.
“Ma che osservazione è questa? – dice l’intruso – “Se non è ancora intervenuta non c’è motivo di dubitare che non lo possa fare in futuro. Bisogna dare tempo al tempo. D’altra parte, anche noi, e per cose anche più serie, ce la prendiamo sempre sin troppo comoda!,
LUIGI NANNI















NARDO' - Scrive una cittadina. E ci esalta la vena poetica.
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