NARDO' - "Purtroppo avere diritti oggi nel pubblico impiego, specie nel settore sanità, è diventato difficilissimo".
Ammalarsi e avere il diritto di curarsi è diventato quasi impossibile. Dopo le famose leggi Brunetta e Fornero che pensano di aver azzerato tutele e diritti un qualsiasi dirigente può arrogarsi il vigliacco "strapotere" di entrare nella vita privata di ogni singolo lavoratore della sanità e perseguitarlo proprio perchè ammalato e non più in condizioni di potersi curare perchè, a suo dire, viene prima il dovere al lavoro e poi se rimane tempo la salute.
Io da ingenuo sindacalista e affezzionato alla nostra Costituzione nata dalla resistenza anti-fascista sono rimasto e rimango fedele a dei principi che sono questi
"La Costituzione Repubblicana (1948), così com'è, nella sua integrità, è uno strumento prezioso e insostituibile di promozione della salute dei lavoratori, e ispira tutta la normativa di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro."
l'Art. 32.dice:
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Credo che leggendo attentamente la carta costituzionale sancisce il pieno diritto del lavoratore a curarsi. Viene dunque prima il diritto ad avere ambienti di lavoro sani e salubri, il diritto alla cura in caso di malattia e lavorare in condizioni ottimali altrimenti se qualcuno "ci costringe" a lavorare ammalati allora vuol dire che si rende poco e lo stesso lavoro viene svolto male.
Dunque la tutela della salute del lavoratore, della sua integrità psico-fisica assurge al rango di diritto fondamentale che non tollera alcun tipo di condizionamento, e si presenta come sovraordinato a tutti gli altri diritti previsti dalla Costituzione.
Purtroppo in sanità le malattie, quelle dei dirigenti che comandano e si introducono nella vita privata dei dipendenti, sono contaggiose e si ripetono ciclicamente: come si suol dire passano i decenni ma i "c"apetti restano.
Qualche dirigente ha scambiato il servizio dove presta la sua opera come se fosse il proprio giardino di casa e per questo crede, e sottolineo crede, di avere il dominio sui propri dipendenti dimenticando che anche lui ogni mattina timbra il cartellino ed è pagato dalla asl come semplice dipendente.
Dunque, i lavoratori che, giornalmente, sono vessati, mobbizzati e perseguitati da presunti dirigenti che credono di poter sindacare sulla vita privata degli operatori sanitari facciano comprendere che la salute è una ed è preziosa per noi, loro mettano pure in pratica tutti gli strumenti fiscali di controllo a loro disposizione e pensino bene su questo: non credano che si ammalino solo le categorie dell'area di comparto perchè quelli dell'area dirigenziale hanno le loro cadute, e quando cadono fanno sempre un grande botto.
Maurizio Maccagnano sindacalista dissidente