GALLIPOLI - Un carico di «erba», 731 chili suddivisi in 43 sacchi, sono stati scoperti nella stiva di un peschereccio dalla Capitaneria di Porto e dalla Guardia di Finanza. I tre membri dell’equipaggio, tutti catanesi, sono stati arrestati. La droga è stata sequestrata e scaricata nel porto di Gallipoli. Sul mercato la droga avrebbe fruttato circa dieci milioni di euro.
Tutto è cominciato intorno alle 8.30 di ieri, quando a circa 16 miglia a Sud Est di Santa Maria di Leuca, il pattugliatore d’altura della Guardia Costiera «Nave Peluso» ha intercettato il peschereccio «Fortunata», iscritto nel registro della marineria di Porto Palo di Capo Passero, in provincia di Siracusa. Il mezzo navale era impegnato lungo la rotta fra Grecia e Italia nell’attività di vigilanza sulla pesca e per contrastare il traffico di migranti e di stupefacenti. Il peschereccio è stato fermato da «Nave Peluso» in acque internazionali ed ispezionato. Personale della Guardia costiera è salito a bordo del natante ed ha avviato un’ispezione. La linea di galleggiamento lasciava supporre che nella stiva ci fosse del pescato. Invece ad appesantire il peschereccio era il carico di marijuana, suddiviso in sacchi da 17 chili l’uno. Il comandante e l'equipaggio sono stati arrestati in flagranza. E sul posto, subito dopo, sono arrivati numerosi mezzi del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Bari e della Capitaneria di porto: unità navali delle Fiamme Gialle e motovedette della Guardia costiera sono giunte da Otranto, Gallipoli e Taranto.
Le indagini dovranno stabilire dove il peschereccio abbia imbarcato il carico di stupefacente. L’ultimo porto in cui l’imbarcazione ha attraccato è quello di Crotone: uno scalo tecnico per una riparazione. Il sequestro del peschereccio e l’arresto dell’equipaggio sono stati disposti dal sostituto procuratore Donatina Buffelli. Nelle carte di bordo e nella strumentazione si cercheranno indicazioni per ricostruirne la navigazione. Gli accertamenti sono coordinati dalla Procura antimafia.
fonte: Gazzetta del Mezzogiorno
foto di Antonio Tricarico