NARDO' - Il 12 agosto a Nardò presso un impianto sportivo ubicato in periferia, era in corso una partita di calcio per un torneo riservato alla categoria esordienti, vale a dire atleti di età compresa tra i 10 e i 12 anni. Le squadre partecipanti a questa categoria erano sei. Il torneo è nominato “Junior Cup” ed è riservato a bambini e ragazzi suddivisi in categorie in base all’età: Primi Calci, Pulcini, Esordienti e Giovanissimi, ragazzi dai 6 ai 14 anni.
Nello specifico si fronteggiavano due compagini neretine e, come di solito succede in questi casi, gli spalti erano gremiti di mamme e papà “ultras” urlanti e incitanti i propri figli; insomma una partita come tante altre finita con una schiacciante vittoria di una compagine sull’altra.
Però al termine dell’incontro è accaduto qualcosa di insolito: mentre i ragazzi si stavano allontanando dal terreno di gioco una donna avvicinava un ragazzino e lo strattonava per un braccio.
Poco dopo un uomo si avvicinava allo stesso ragazzo mollandogli un sonoro ceffone. A questo punto si sviluppava un parapiglia perché il papà del ragazzo colpito interveniva inveendo per difendere il figlio dall’aggressore.
Il tutto sarebbe degenerato in rissa se non fosse intervenuto un poliziotto del Commissariato di P.S. di Nardò che, libero dal servizio, e presente sul posto in quanto papà di uno dei partecipanti a quell’incontro, qualificandosi riusciva inizialmente a ristabilire la calma con una certa difficoltà, successivamente identificava l’aggressore essendo testimone qualificato di quanto successo.
Una volta ristabilita la calma si riusciva a capire il motivo dell’aggressione che si può così sintetizzare: la vittima dello schiaffo si era reso responsabile di non aver passato la palla al figlio dell’aggressore e ciò asseritamente aveva comportato una scarsa prestazione di quest’ultimo ed, in ultima analisi, la sconfitta.
Ma l’evento non finiva lì, infatti di recente presso il Commissariato di Nardò veniva formalizzata una querela per il reato di lesioni personali ai danni dell’aggressore S.G. 63enne milanese coniugato con una 50enne di Nardò, anch’essa accusata dell’aggressione, residenti in un centro del nord Italia e presenti a Nardò per un periodo di ferie.
Ora gli atti, compresa la relazione di servizio del poliziotto del Commissariato di Nardò, sono stati trasmessi al Giudice di Pace di Nardò competente per questa tipologia di reato.