NARDO' E TERRE EMERSE - Non c'è niente da fare: chi è abituato a navigare in mare aperto seguendo la rotta libera dei pirati non ce la può fare a seguire le prescrizioni e la "licenza" della lettera di corsa (da cui... corsaro!). Il consigliere provinciale Giovanni Siciliano s'è prima acceso il sigaro nella polveriera del brigantino dell'Udc e poi, in pieno giorno, ha preso la scialuppa di salvataggio di Città Nuova per allontanarsi sbattendo i remi in mare per far rumore.
Ora si mormora che Siciliano stia dicendo in giro di aver avuto ragione nell'affermare che il colosso Udc è stato costruito sulla sabbia. Perché i primi pilastrini incominciano a far rumore, a scricchiolare.
Si è visto in Consiglio comunale, dove due consiglieri non si sono presentati ed hanno "avvisato" il sindaco e la maggioranza. Si vede quotidianamente con le diverse anime che hanno partecipato al congresso che non sono per nulla amalgamate e che continuano ad andare a Muro Leccese ognuna per i fatti suoi.
Si vede dall'attivismo di Siciliano che, forse deluso per non essere stato considerato in vista di altri ed ambiziosi traguardi, stia coagulando intorno a sé vecchi amici della civica Città Nuova con il cui simbolo vorrebbe addirittura mettere in discussione la leadership dell'onorevole Ruggeri in quattro città nevralgiche per il partito: Scorrano, Gallipoli, Galatone e Nardò.
Non sappiamo come andrà a finire ma certo è che se il buon consigliere provinciale non annusa il profumo della battaglia e le palle di cannone che sibilano non si sente a suo agio. E davanti a tanti politici, anche dell'ultima ora, amorfi e melliflui, Siciliano appare anche come un pirata romantico.
Un Sandokan de' noaltri, più che altro, con i suoi fidati tigrotti. Della magnesia.