NARDO' - Gli amministratori sarebbero piccoli Nerone che giocano col fuoco per distruggere la città.
Apprendiamo con stupore della cacciata dell'Associazione "Amici del Museo di Porta Falsa" dalla loro sede, di proprietà comunale, decretata da una duplice lettera dei dirigenti De Benedittis e Falco, recapitata, poche ore fa, ai diretti interessati. Una scelta clamorosa che arriva a 12 mesi dalla "risoluzione" del problema annunciata in pompa magna dall'allora neo sindaco, Marcello Risi. L'estate scorsa, infatti, la stessa associazione era stata allontanata dai locali di via Galatone.
Non c'è serenità, quindi, per una delle principali associazioni neretine impegnata da anni per conservare gli oggetti appartenuti ai nostri nonni e tramandarne la storia ai ragazzi d'oggi.
Noi, dal canto nostro, da anni conduciamo una battaglia sul clamoroso stato dei locali comunali, concessi in affitto a canoni irrisori. Di contro, un Museo dal ben noto valore storico e culturale, subisce ogni anno uno sfratto dai burocrati di Palazzo. Prima gli amici guidati da Paolo Zacchino furono cacciati da Boncuri, nel 2011 da via Galatone e infine dal Torrione comunale. Insomma, una continua emergenza di cui i responsabili dell'associazione sono stanchi, tanto da arrivare a minacciare la loro intenzione di prendere altre strade. Altre Amministrazioni comunali, con Galatone in testa, avrebbero infatti dimostrato interesse verso un Museo di questa importanza.
E così il sindaco Risi, dopo i flash dell'estate scorsa, manda tramite i Suoi burocrati lettere di sfratto. Un comportamento schizofrenico senza motivo apparente. Che senso ha, infatti, cacciare con decorrenza 1° luglio un Museo dalla Sua sede con pochissime ore di preavviso? Quando si caccia un'associazione di tale importanza, un'Amministrazione comunale degna di questo nome dovrebbe farsi carico di trovare contestualmente un'altra sede. Così, anche stavolta, non è stato. Risi e i Suoi, Ospedale e Tribunale docent, ormai giocano, da piccoli Nerone, a distruggere la Città e il suo "patrimonio"prima di fuggire a Roma.
Pippi Mellone
Comunità Militante
Andare Oltre