NARDO’ - E sulla discarica di Castellino interviene anche il consigliere provinciale, Giovanni Siciliano.
“Prendendo atto dell'intervento del Movimento Cinque Stelle, in merito alla Discarica di Castellino c'è da sottolineare che nulla aggiungono riguardo l'annosa questione, con l'aggravante di alcune inesattezze certamente derivanti da una superficiale ed incompleta conoscenza della vicenda.
A riguardo, ed al fine della più assoluta chiarezza che merita l'argomento, è necessario precisare e sottolineare che la discarica di Castellino, essendo stata autorizzata in data antecedente il Decreto Legislativo 22/97, il cosiddetto "Decreto Ronchi", che introdusse l'obbligo di titolarietà pubblica per tutti gli impianti destinati alle operazioni di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani, è di fatto proprietà del gestore che non è quindi un semplice concessionario che ha preso in appalto il servizio al termine di un'apposita procedura di gara, come invece avviene con la vigente normativa.
Questo particolare di non trascurabile importanza è del tutto sconosciuto agli esponenti del Movimento Cinque Stelle e rende la questione relativa al recupero ambientale della Discarica di Castellino, ancor più complicata e delicata anche dal punto di vista giuridico. Innanzitutto per il fatto stesso che la Discarica sia stata autorizzata ai sensi di un regime normativo obsoleto, il gestore non è mai stato obbligato, come avviene invece attualmente, a depositare garanzie finanziarie affidabili e soprattutto adeguate a coprire i costi delle operazioni per il recupero ambientale.
Questo è un dato di fatto inconfutabile. Ovviamente nella sua qualità di titolare e gestore della Discarica, la Mediterranea Castelnuovo 2 S.r.l., ha degli obblighi indiscutibili per quanto riguarda l'attuazione delle operazioni di recupero ambientale dell'area su cui insiste l'impianto. Il problema principale è che, laddove la suddetta società dovesse dimostrarsi inadempiente o non risultasse in possesso dei requisiti tecnico - economici necessari e sufficienti a dar corso agli interventi di risanamento della zona, si dovrebbe procedere immediatamente all'attuazione di provvedimenti atti a congelare le risorse finanziarie del gestore e gli eventuali crediti non riscossi da destinare alla bonifica del sito.
La preoccupazione per la vicenda della Discarica di Castellino non è prerogativa esclusiva del Movimento Cinque Stelle, ne tanto meno l'impegno profuso nel tentativo di trovare una soluzione a questa intricata vicenda, impegno profuso che non ha reso chiaro loro neanche il fatto che la Regione è la prima responsabile delle problematiche sull'argomento, atteso che la cessazione dell'attività è stata attivata con un provvedimento dell'allora Commissario per l'emergenza dei rifiuti, Nichi Vendola. Il fatto di non comparire quotidianamente sui giornali non significa che non si stia lavorando per individuare le opportune strategie di intervento, per le quali, insieme al Presidente Gabellone, ci stiamo muovendo da tempo. La storia della Discarica è lunga e complessa e numerosi sono i soggetti istituzionali che, a vario titolo, hanno o hanno avuto un ruolo in questa vicenda.
Le richieste recentemente avanzate nei confronti della Regione Puglia trovano fondamento proprio nel fatto che è stato questo ente a sancire nel 2007 la fine dell'attività di Castellino, fine che è, tuttavia, solo avvenuta per quanto riguarda la fine dei conferimenti, mentre l'attività di recupero ambientale è in fase di stallo da ormai cinque anni. In conclusione non è con proclami sensazionalistici e velleitari, basati su cattiva ed incompleta informazione, che si può offrire un contributo utile e costruttivo per risolvere la complicata vicenda, per la soluzione della quale è necessario l'allestimento di un apposito tavolo tecnico che veda il coinvolgimento e la collaborazione di tutti i principali soggetti istituzionali coinvolti, dal Comune di Nardò alla Provincia di Lecce, fino alla Regione Puglia.
Su tutto ciò si sta lavorando e certamente si giungerà alla soluzione del problema. Non posso non prendere, atto, infine, che il vostro comunicato, lacunoso ed approssimativo (lo possiamo dimostrare in qualsiasi pubblico dibattito), è finalizzato esclusivamente ad un pò di pubblicità elettorale”.