NARDÒ - Un dibattito scontato e di scarso interesse per i cittadini (almeno per quelli che intendono la politica come strumento di governo e quindi di crescita della Città) ruota intorno all’ amministrazione: è di destra o di sinistra? Rimpasto sì o rimpasto no? Entreranno o no delle donne e quali? Cambierà o no la già mutevole geografia dei gruppi consiliari?
Mentre avviene tutto questo, la maggior parte dei neritini si chiede quando verranno affrontati, invece, i contenuti veri e soprattutto quando si daranno risposte efficaci ai problemi che li interessano da vicinoEppure, in tal senso, questa coalizione in campagna elettorale aveva promesso tanto...
Comunque, ciò che, a nostro avviso, crea scompenso amministrativo a Nardò è dovuto a due fattori squisitamente politici:
1) la mancanza di visione politica, con la conseguente mancanza di progetto, che generi azioni coordinate per il raggiungimento di obiettivi a medio e lungo termine;
2) il barcamenarsi, da parte del Sindaco, tra le richieste dei suoi, che cerca in tutti i modi di accontentare per tenerli a bada, nella speranza (o illusione) di ottenere poi dal gruppone di destra futuri consensi elettorali.
Così il Sindaco, come risultato di questa politica, molto spesso, anziché dettare l’agenda, come sta avvenendo con Renzi a livello nazionale, la subisce, di conseguenza gli interventi si appiattiscono sull’ordinarietà, mentre sulle questioni di grande interesse collettivo come quelle ambientali, del lavoro, del rilancio della zona industriale si rimanda o si resta inerti.
Si è reso conto Risi che ha generato un grave malcontento e una grande rabbia nei cittadini l’aumento delle tasse appena deciso? Ci si è resi conto, al di là di improvvide e inopportune difese d’ufficio, che per i cittadini non è più sopportabile neppure un euro in più di tasse, senza peraltro che all’aumento faccia riscontro una seria, trasparente, leggibile politica di recupero degli sprechi e di taglio delle spese? Nessuna meraviglia se di questo passo si moltiplicheranno le manifestazioni di piazza.
Quali risposte concrete sono state date alle reiterate richieste della società operaia, ai commercianti in rivolta che hanno gridato “Basta”, ai pensionati allo stremo, ai giovani senza lavoro, al ceto medio affossato che sta pagando la crisi anche per evasori e parassiti?
Non sono questi i fatti con cui un’amministrazione dovrebbe confrontarsi prima di assumere decisioni? Forse bisognerebbe parlarsi meno addosso e guardarsi di più intorno.
Se dobbiamo fare un bilancio, a metà consiliatura , dobbiamo dire che il nostro Sindaco non sta dimostrando di avere propriamente un cuore di leone e neppure di leoncino, capace di imprimere una svolta all’insegna di politiche da cui discendano decisioni strategiche ed efficaci che abbiano alla base una visione di sviluppo virtuoso di Nardò (eppure un governo di "larghe intese" come quello neritino dovrebbe essere giustificato proprio da questo). Riuscirà il nostro eroe in questa impresa, liberandosi dall’ansia di accontentare la destra (che è da sempre l'azionista di maggioranza di questo governo cittadino) per non perdere consensi da quelle parti?
Intanto gran parte dell’ elettorato di sinistra e di centro sinistra ha preso le distanze da lui perché si sente estraneo a questa politica senza prospettive del giorno per giorno. E’ un vero peccato per un Sindaco che si dice del P.D.
Noi x Nardò
Costruire Insieme