NARDO' - L’operazione “nuova Giunta” non è così semplice come pareva perché ora anche sette consiglieri comunali eletti in liste di centrosinistra chiedono il rispetto delle proprie prerogative.
L’aggiustamento dell’Esecutivo, più o meno a metà mandato, avrebbe dovuto prevedere l’introduzione di almeno due figure femminili per non incorrere in un pronunciamento del Tar che potrebbe rendere illegittimo il decreto di nomina degli assessori. In scaletta c'è anche la sostituzione dell’assessore Giuseppe Fracella che dovrebbe dimettersi per un accordo firmato dalla sua area (Io Sud) con i partner di lista di Nardò Insieme.
L’accordo è maturato il 3 dicembre scorso, anche se è stata concordata una proroga fino al 28 febbraio. La lista “Io Sud-Nardò Insieme” è l’unica ad aver segnalato come assessore una persona non candidata alla carica di consigliere e, quindi, non aver fatto “s c at t a re ” l’elezione del primo dei non eletti, in questo caso Walter Mirarco, che afferisce proprio alla componente di Nardò Insieme. A questo bisogna aggiungere che è vacante da mesi l’Assessorato affidato, in origine, a Vincenzo Renna, di Sel, e che il sindaco mantiene per sé proprio le deleghe ai Lavori pubblici oltre che quelle a Bilancio e Personale.
Infine, l’ultimo tassello della situazione: Giancarlo Marinaci è ancora assessore pur non avendo alcun addentellato in Consiglio poiché la disgregazione dell’Udc ha dato vita a due gruppi (Sergio Orlando e Francesco Personè; Salvatore Antonazzo e Totuccio Calabrese) dei quali il primo è sicuramente organico alla maggioranza ma non è rappresentato. La notizia nuova è che i 7 consiglieri di centrosinistra (Antonio Tiene, Rocco Luci, Antonio Cavallo, Daniele Parisi, Gianni Gaballo, Roberto My, Maria Antonietta Coppola) non intendono più stare a guardare ed hanno posto alcuni paletti dopo aver incontrato il sindaco.
Innanzitutto chiedendo a Marcello Risi di non mettere sul piatto della bilancia l’Assessorato di Sel perché quella postazione dovrà rimanere al centrosinistra anche per mantenere l’equilibrio instauratosi in Giunta all’inizio del mandato: tre rappresentanti di sinistra e quattro ai moderati.
Morale: il sindaco potrà avvalersi di un tecnico, un esterno, un politico, un dirigente del Pd gradito ai sette. Ma non potrà porre a carico del centrosinistra la posizione dell’assessore Marinaci, come pareva in programma soprattutto dopo la collaborazione tra i due in occasione del congresso Pd.