NARDO' - "Ieri, durante il Consiglio Comunale tenutosi a Nardò, ho ribadito con determinazione la mia posizione inremovibile in merito all'ampliamento della discarica Rei" dice il consigliere provinciale Mino Frasca.
Durante il consiglio chiare ed evidenti sono apparse le posizioni di tutte le parti: la ditta Rei, chiede il supporto delle istituzioni per far quadrare i propri conti aziendali, i Sindaci che a quanto è emerso in Consiglio hanno agito in autonomia senza interpellare la propria giunta, la Provincia che si vede coinvolta per decisioni unicamente dei Dirigenti senza tener conto del parere della Politica, in questo caso del mio secco e documentato No in tutte le fasi di analisi della problematica. Ma dati certi e sconcertanti sono saltati fuori tra ieri ed oggi: in tre anni, sul territorio della provincia di Lecce non sono state smaltite più di 4mila tonnellate di manufatti contenenti questo tipo di materiale pericoloso. E questo a fronte di una presenza, stimata nel Piano regionale amianto, di un qualcosa come 700mila tonnellate. I dati sono stati presentati dalla stessa società titolare della discarica di Galatone, la Rei srl, durante la convocazione della commissione ambiente a Palazzo Personè. Era stata autorizzata, unica in tutta la regione, per soddisfare “prevalentemente” le esigenze di smaltimento pugliesi. Ma i numeri dell’impianto galatonese, che ha visto lievitare la sua capacità da 13.500 a 72.363 mc, sono chiari: nel 2011, solo 700 tonnellate su 3677 sono arrivate dal Leccese, nel 2012 solo 1500 su 4642, nel 2013 1557 su 3522. Da Bari, nel triennio, 5mila tonnellate, da Taranto nulla, appena 50. Niente anche da Foggia, che conferisce il suo amianto in Abruzzo, dove viene applicata, a detta della società, una ecotassa di quattro volte inferiore.
A fronte di questi numeri, la mia posizione rimane quella ch'è sempre stata: Nardò ha già dato e nessuno può pretendere di fare affari sulla salute dei nostri cittadini.