NARDO' - "Bene ha fatto il Consigliere Mellone a chiedere la revoca dell'Autorizzazione Integrata Ambientale della discarica, sita a cavallo tra i territori di Galatone e Nardò, utilizzata anche per lo smaltimento di rifiuti contenenti amianto".
Questo anche se siamo convinti che tale richiesta, seppur condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini di Nardò e Galatone, difficilmente verrà presa in considerazione da parte di quei rappresentanti politici che prima hanno autorizzato l'ampliamento e ora versano "lacrime di coccodrillo" e giocano allo "scaricabarile".
Ciò non deve comunque farci desistere dal proposito di Mellone. Anzi, l’impegno deve essere ancora maggiore.
Intanto, però, ci farebbe piacere conoscere le intenzioni dei sindaci di Nardò e Galatone in vista della scadenza, tra poco più di una ventina di mesi, dell' Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Provincia di Lecce nel 2011 e aggiornata nel 2012 (per consentire l'aumento di rifiuti contenenti amianto da conferire), con il parere favorevole di entrambi i due primi cittadini chiamati in causa.
Dicano chiaramente e senza bizantinismi lor signori se saranno o meno favorevoli a mantenere in esercizio la discarica in questione, situata in un territorio già "ambientalmente appesantito" dalla presenza della discarica di "Castellino" e da una qualità dell'aria che secondo uno studio di qualche tempo fa dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), effettuato in collaborazione con la Provincia di Lecce, non può lasciarci dormire tranquilli.
A questo va aggiunta la presenza di una centrale a Biomasse (su cui l'amministrazione comunale neritina è stata pressoché inerte) che, anche se attualmente è posta sotto sequestro, non è detto che un domani non possa entrare in esercizio, ma anche il Canale Asso, il cui stato, recenti analisi dell'ARPA Puglia hanno dimostrato essere "cattivo" e, inoltre, la questione ancora in piedi della volontà di Regione e AQP di voler convogliare i reflui di Porto Cesareo a quelli di Nardò per smaltirli nel mare di Torre Inserraglio. E via dicendo...
Tutto questo, ci chiediamo, è in sintonia con i tanto sbandierati, almeno a parole: "effetti cumulativi" e "principi di precauzione"?
E soprattutto, se sono i cittadini a gridare "basta" a questo tipo di impianti perché il loro territorio ha già dato e sta, continuando a dare (alla faccia della "Sindrome di Nimby"), ė giusto che i politici non ascoltino chi gli ha eletti a rappresentarli? Possibile che tra eletto ed elettore il giorno dopo le elezioni vi sia un "cortocircuito di rappresentanza"? Possibile che il sindaco di Nardò, prima di essere eletto, in qualità di vicepresidente del Comitato per la Difesa del Paesaggio, sosteneva battaglie ambientali volute dai cittadini come quella contro l'eolico, e una volta diventato primo cittadino, abbia cominciato a deludere, partendo proprio da quei componenti del CTP che avevano creduto in lui?
Noi x Nardò
Mino Natalizio - coordinatore
Paolo Maccagnano - consigliere comunale