Sedici anni dopo torna Grazia Negro, l'ispettore di polizia inventata dal più prolifico e noto scrittore noir italiano, Carlo Lucarelli. E si scopre, finalmente, perché il suo personaggio letterario sia originario proprio di Nardò.
L'occasione va rintracciata nella collana Stile libero big di Einaudi che ha, in catalogo da qualche giorno, il nuovo romanzo dal titolo “Il sogno di di volare”. Lucarelli, in questa storia, recupera dopo Almost Blue, del 1997, il personaggio della poliziotta neritina che lavora alla Questura di Bologna dove ha raggiunto il grado di ispettore capo di polizia. Il suo operato, non sempre ortodosso, è caratterizzato in genere da grande ostinazione, e dal desiderio di scoprire la verità. Una tosta, insomma. Che ha avuto anche la più grande occasione (letteraria) della sua vita tre anni fa quando Lucarelli, in tandem con Andrea Camilleri, ha scritto “Acqua in bocca”, libro nel quale interagiscono sia la Negro che l'amatissimo commissario Salvo Montalbano.
Al tempo dell'uscita del primo libro, e poi quando venne effettuata la riduzione cinematografica a cura di Alex Infascelli nel 2000, molti hanno tentato di chiedere a Lucarelli il perché di queste origini neritine della poliziotta, nata proprio in città il 24 marzo del 1975. Ma il giallista ha solo detto di aver scelto per caso una città meridionale, puntando il dito sulla cartina geografica.
Ma è la trombettista (in carne ed ossa) di Lecce Grazia Negro a ricordare, in una intervista, “con simpatia la telefonata in cui lo scrittore, allora ancora agli esordi, mi chiedeva di suggerirgli un nome di un paese della provincia di Lecce: Nardò gli piacque e lo convinse. Frequentavo a Bologna la Scuola di Teatro ed ero praticamente in affitto nel suo monolocale in Via Altaseta. Una delle tante curiosità è che per il primo romanzo il personaggio Grazia Negro viveva proprio in Via Altaseta n. 4 a Bologna: ma nella realtà, sul citofono di quel civico, tra i nomi dei vari inquilini, si leggeva veramente Grazia Negro, che ad abitarci c’ero io”.
Quella via e quel numero si ritrovano anche in apertura di Acqua in bocca, il luogo in cui viene rinvenuto il cadavere che fa iniziare il carteggio fra Grazia Negro e Salvo Montalbano.
Insomma, questa volta il mistero abilmente incartato da Lucarelli l'abbiamo svelato noi.