NARDÒ - Sulla consapevolezza che la tutela dell’ambiente e delle identità territoriali costituisce la base di qualsiasi politica di sviluppo sostenibile, presupposto fondamentale e fondante di un modello di governance locale in grado di assicurare compatibilità economico-sociale ed ecologica, quasi cento persone hanno dato vita a Nardò ad una associazione politico-culturale denominata “Porto Selvaggio Terra Nostra”.
Ci siamo dati questo nome Porto Selvaggio perché rappresenta un compendio di valori, che vanno ben al di là della semplice rilevanza naturalistica, Porto Selvaggio è un brand territoriale il principale biglietto da visita del nostro essere comunità, un bene comune da valorizzare e non da piegare o ipotecare a logiche di potere, “terra nostra” appunto!
Per quanto la prevalenza degli iscritti all’associazione si riconosce nei valori e negli ideali di sinistra ecologia e libertà e del suo leader Nichi Vendola l’idea è quella di volersi aprire alla città, senza steccati ideologici e senza barriere all’ingresso, superando così logiche identitarie e minimaliste e creando invece uno spazio aperto di discussione su tematiche importanti e fondamentali quali l’ambiente il territorio ed il welfare.
Ci unisce, infatti, la voglia di discutere, progettare, contaminare e contaminarci in modo aperto e leale con chiunque senta il desiderio e la voglia di farlo per tentare di contribuire con una partecipazione più attiva al miglioramento delle condizioni di vita della nostra comunità.
Riteniamo la politica l’arte del possibile, ma anche una sfida a coltivare aspirazioni importanti che possano dare spazio ai sogni, una chance all’impossibile.
Per noi la strada giusta deve passare da un cambiamento concreto della nostra società. Occorre abbandonare, al più presto, le politiche ragionieristiche di austerity, fatte di tagli lineari e tasse che colpiscono l’occupazione e che acuiscono diseguaglianze e distanze sociali, occorre introdurre meccanismi perequativi e di rilancio dell’economia secondo una logica, per noi imprescindibile, dell’uguaglianza delle opportunità, coniugando tre principi fondamentali: efficienza, equità e solidarietà.
Per noi il futuro non è semplicemente una prospettiva temporale ma una dimensione di avvenire, un qualcosa che va costruito in vista di eventi da far accadere e di storie in cui sia possibile giocare una parte, un ruolo attivo con soddisfazione. La politica deve tornare a reimpossessarsi dei dati dell’avvenire tornare a concepire “piani e progetti” lasciare ai “caporali del consenso” l’elaborazione strumentale dei dati immediati e dei bisogni del giorno per giorno.
Occorre mettere le premesse per lavorare ad una ragione aperta, plurale negli apporti di pensiero ed orientata a fare le sue prove di tenuta già da prima di arrivare al punto in cui sarà richiesto di “offrire delle prove”. In noi prevale il gusto di provare, e il rischio di misurarsi con idee che abbiano la libertà di non richiudersi nel già noto.
Pensiamo che compito delle associazioni politiche culturali ed ambientaliste, in tutti gli ambiti territoriali, non sia solo quello di dire dei no, per quanto spesso è necessario ed utile farlo, ma anche e soprattutto trovare la risposta alle domande di cambiamento e ai tanti problemi richiesti da questa società articolata e complessa, così malconcia e vituperata da anni di mal governo e cattiva gestione.
Offriremo alla comunità neretina momenti di riflessione e dibattito a partire dal 29 novembre, ore 17.30 presso il chiostro dei Carmelitani, quando incontreremo l’assessore Regionale Angela Barbanente per discutere con autorevoli relatori ed il Sindaco di Nardò Marcello Risi sul Piano Paesaggistico Regionale e sul Piano delle Coste.
Associazione Culturale “Porto Selvaggio Terra Nostra”
Il referente Graziano Mandolfo