NARDO' - Sono passati più due anni dalla segnalazione di un grande amico che oggi non c'è più: "Guarda che ho trovato nelle campagne vicino casa". Era il dottore Renzo Ronzino che ci scriveva per segnalare il ritrovamento di una statua abbandonata nelle campagne neritine, in contrada "Pagani". Si trattava della statua di san Luigi Gonzaga, gettata come un rifiuto. A distanza di oltre due anni, il manufatto torna ad essere disponibile per un momento di preghiera.
Aveva il braccio destro spezzato e così una parte del crocifisso. Adagiata su materiale edile di scarto, si trovava tra rifiuti domestici più comuni nelle campagne neritine come ad esempio bottiglie, barattoli di vetro e buste di plastica. Come sia arrivata fin lì è un mistero. Le abitazioni più vicine si trovano a circa duecento metri e la zona di macchia mediterranea, conosciuta dai neritini come “Lu piezzu ti li Pajani”, è così tranquilla e isolata che molti cittadini con pochi scrupoli la utilizzano come discarica a cielo aperto. Un mistero anche la provenienza della statua. Una cappella privata? Un luogo di culto aperto al pubblico? Si trova lì perché abbandonata da ladri che non sono riusciti a piazzarla nel mercato nero delle reliquie sacre?
Ad interessarsi successivamente al caso è stata una donna di Nardò, colpita dalla notizia data dalla "Gazzetta del Mezzogiorno" che ha avvisato l’omonima confraternita dedicata al culto del santo ospitata nella chiesa di san Domenico. Le consorelle che si sono particolarmente attivate sono Sabina Baccassino e Rosaria Mazzeo.
L'anno scorso, in occasione della festività del santo, la statuta è stata restituita al culto dei fedeli. Il restauro conservativo, ineccepibile, è stato effettuato dal professor Donato Maurizio Pedone, scultore ed ex insegnante di Discipline plastiche e scultoree presso il liceo artistico “Nino Della Notte” di Poggiardo.
Con grande gioia per i fedeli ora la statua avrà una seconda e gratificante vita. E proprio Rosaria Mazzeo il 1 giugno scorso ha annunciato che "farà il giro delle famiglie della nostra confraternita che ne faranno richiesta per un momento di preghiera". Anche il dottore Ronzino, il medico-musicista, ne sarebbe stato contento.