PDM - Lascio ai melanconici zelatori del supercostituzionalismo il compito di dissertare più o meno lamentosamente.
Io affermo che la rivoluzione ha i suoi diritti.
Aggiungo, perché ognuno lo sappia, che Io sono qui per difendere e potenziare al massimo grado la rivoluzione, inserendola intimamente come forza di sviluppo, di progresso e di equilibrio nella storia.
Mi sono rifiutato di stravincere, e potevo stravincere.
Mi sono imposto dei limiti.
Mi sono detto che la migliore saggezza è quella che non ci abbandona dopo la vittoria.
Con i miei millemila giovani armati di tutto punto di idee geniali e smartphone, decisi a tutto e quasi misticamente pronti ad un mio ordine, io potevo castigare tutti coloro che Ci hanno diffamato e tentato di infangarCi.
Potevo fare di questo Teatro sordo e grigio un bivacco di manipoli: potevo sprangare l'Aula e costituire un governo esclusivamente di fascisti.
Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto. Perbacco.
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