Non dovrà bastarci la riflessione di un solo giorno.
A ottantaquattro anni dalla promulgazione delle Leggi razziali fasciste (1938), (“esistono grandi razze e razze piccole”, “esiste ormai una pura razza ariana”), e dall’orrore dei campi di concentramento nazi-fascisti, simbolo nefasto di patimenti, sofferenze e morte, resti sempre viva la memoria del lungo periodo di barbarie, dell’Olocausto che riguardò milioni di cittadini inermi. Lo sterminio nei campi di Dachau, Auschwitz, Birkenau, Mathausen, Sobibor, Treblinka e altri ancora, colpì soprattutto ebrei, vittime della “soluzione finale” nazista. Ma anche in Italia ebrei, oppositori politici, furono lungamente perseguitati, schedati, privati del lavoro, come nel caso di tanti docenti cacciati da scuole, università e rinchiusi nei campi di internamento di Fossoli, Risiera di San Sabba, Tremiti, negli oltre quaranta appositamente allestiti, campi di transito e anticamera dei lager nazisti. Non si dovrà mai dire che è trascorso troppo tempo per doversene poi interessare. Restano implacabili le tante testimonianze dei sopravvissuti e i tanti documenti e scritti ( in quel periodo i libri alimentavano i falò) a ristabilire le giuste distanze e a farci tutto meglio comprendere. D’altra parte, la distruzione, l’incendio dei libri è stata sempre propria di tutti i regimi dispotici e basterebbe soltanto questo per farceli amare.
“Io appartengo Il suo nome? Mi chiede il Direttore
all’unica razza che conosco Gli dissi il mio nome
quella umana” Nato?
Sì
Albert Einstein Quando,intendo. Dissi la data
Religione?
Non la riguarda
Molto bene, scriva: ebreo!
Il cancelliere scrisse
Erich Muham “L’interrogatorio”
Un ospedale per poveri ebrei malati,
per creature tre volte sciagurate
afflitte da ben tre malanni
miseria, infermità ed ebraicità
il peggiore dei tre è l’ultimo,
millenaria tara familiare
piaga che trascinano con sé dalla valle del Nilo,
quell’insano credo dell’antico Egitto
Heinrich Heine, Il nuovo ospedale israelitico di Amburgo, vv. 1-8
… non esiste dolore comparabile a quello degli ebrei. Toccò anche ad altri piccoli popoli d’essere dispersi, strappati dal loro suolo, ma allora scomparvero rapidamente. Delle altre stirpi trascinate a lavorare sul Nilo non ci è stato tramandato neppure il nome. Gli ebrei non si sono lasciati divorare, com’è noto, benché fossero costantemente tra i denti dei popoli padroni di casa. Dediti al commercio e alla Scrittura, salvarono la loro angosciosa esistenza tra assassini innumerevoli.
Enrst Bloch “Il principio speranza”
“…i giudei non lavorano, sfruttano la produzione manuale o intellettuale altrui….questa tribù straniera ha asservito il popolo tedesco e ne succhia il midollo. La questione sociale è essenzialmente la questione ebraica, tutto il resto non è che una truffa”
(sulla Rivista “Die Gartnlaube”, 1875 – 460 mila copie)
Patriottismo Gli uomini sono uguali:
nazionalismo non la nascita
e razzismo ma la virtù
stanno tra loro fa la differenza
come la salute
la nevrosi e la pazzia Voltaire
Umberto Saba
Testi scelti da Luigi Nanni
Bibliografia essenziale:
Destini e avventure dell’intellettuale Ebreo di Riccardo Calimani – Mondadori 1996
Se questo è un uomo - Primo Levi Einaudi
Il flagello della svastica - Lord Russell Feltrinelli
Musica e destino - Antonio Montinaro Mimesis
LUIGI NANNI