NARDO' - “Continuiamo ad affermare con forza – scrive Spes Civium - che una gravissima e vistosissima ingiustizia sta per essere commessa nei confronti di un territorio densamente popolato (solo Nardò e Galatone raggiungono circa 50mila abitanti). Ci stiamo convincendo sempre di più che manca lo stato di diritto, la giustizia è assente ed impera, invece, lo sperpero del denaro pubblico e l'interesse politico degli amministratori pubblici”.
“Ci costringono ad attaccare gli altri nosocomi, carenti in termini di sicurezza ed estremamente pericolosi per la salute del cittadino. Se sarà necessario, continueremo a farlo, perché riteniamo che, al di sopra dei facili campanilismi e dei potentati politici, la prima regola è la salvaguardia della salute del cittadino – continuano gli uomini e le donne del comitato – ma quante vite verranno spente a causa di un servizio sanitario carente, come quello verificatosi domenica scorsa?”
Il gruppo, che ha già portato in strada migliaia di persone con un corteo guidato dal vescovo Domenico Caliandro, annuncia una nuova mobilitazione popolare: in piazza Salandra, oggi alle 20, con la partecipazione di tutti i componenti del comitato e di tutte le associazioni di volontariato e di servizio del territorio.
I propositi sono di battaglia ad oltranza: “coglieremo l'occasione – concludono - per illustrarvi le nostre numerose iniziative, ancora in corso, ma anche quelle, sempre più impegnative e destabilizzanti, che andremo ad intraprendere. Possono anche chiudere l'Ospedale di Nardò, ma la nostra battaglia continuerà”.