NARDO' - Il primo atto della vendita si consumerà alle 9.35 del 15 aprile 2013, nel seminterrato del palazzo di giustizia di via Brenta, a Lecce. Il lotto prevede la messa in vendita dell'intero complesso con un prezzo base di 2 milioni 500mila euro.
Entro le tredici del giorno precedente dovrà essere versata la cauzione di 300mila euro e ogni rialzo sarà di 50mila euro. Il primo avviso di vendita - come riporta l'annuncio del tribunale - è senza incanto ma nel caso in cui l'asta dovesse andare deserta subito dopo ci sarà il tentativo di vendita con incanto alle stesse condizioni. Il tribunale di Lecce ha emesso l'esecuzione immobiliare forzata il 24 febbraio del 2011. La storia, dunque, parte da molto lontano.
E bisogna tornare ancora più indietro nel tempo per ritrovare le idee e le prospettive di sviluppo di Carmine De Benedittis, l'imprenditore neritino che aveva visto nel futuro attraverso una macchina da ripresa. Nel lontano 1997 De Benedittis , già da decenni impegnato nel mondo internazionale del cinema, s'inventa una multisala cinematografica nella zona a ridosso della zona industriale di Nardò e Galatone. Un'opera ambiziosa e rivoluzionaria soprattutto per Nardò, una città di trentamila abitanti senza un cinema da diversi anni. Una "piazza" difficile, quella neritina, con storiche strutture cittadine come l'Augusteo, il Moderno e l'Italia abbandonate e fatiscenti.
La mentalità tipica del neritino, del resto, è quella di snobbare per poi rimpiangere la carenza di strutture presenti e funzionanti sul territorio. A sostegno del progetto arriva una potente famiglia di costruttori di Roma che rileva la proprietà e realizza il sogno di De Benedittis. La struttura, costruita nel 2000 e nel 2001, si trova sulla bretella che collega Nardò alla statale 101 e si estende per 1725 metri quadrati suddivisi tra cinque sale cinematografiche (da 1200 posti in totale), l'atrio, il bar e le biglietterie. Rientrano nel complesso in vendita anche le pertinenze ovvero il terreno circostante, di oltre 16mila metri quadrati, i parcheggi esterni alla recinzione dell'immobile, la cabina elettrica e l'impianto antincendio interrato.
Il futuro dei dipendenti è incerto ma non è il caso di fare drammi per un eventuale vendita e conseguente passaggio di proprietà. La città di Nardò ha perso, nel corso degli ultimi anni, qualsiasi tipo di struttura pubblica e privata. Sarebbe appena il caso di superare la cronica disaffezione verso le realtà del territorio e tenersi stretto il multisala "Pianeta Cinema".