NARDO' - Viviamo nella società dell'immagine e negli anni della comunicazione capillare, non dimentichiamocelo. Eppure il più abile in questo campo (forse un gradino sotto Berlusconi ma mooolto più giovane di lui) lo abbiamo conservato in un sacchetto con la naftalina.
NOTA INTEGRALE
Il risultato elettorale registratosi in Italia, in Puglia e nella nostra Città è la prova evidente del fallimento della vecchia Politica.
Una Città come Nardò guidata da un'Amministrazione di centro sinistra (?) vede stravincere il Popolo della Libertà ed il Movimento Cinque Stelle. E' evidente che gran parte dei nostri concittadini crede alla restituzione dell'Imu, al condono tombale e a tutte le false promesse del "portavoce" (perchè se qualcuno non lo sapesse il candidato era Alfano) della coalizione di centro destra, Silvio Berlusconi.
Oltre a questo la sconfitta del centro sinistra è dovuta ad un'Amministrazione che agli occhi dell'opinione pubblica risulta essere sempre più sfilacciata e lacunosa sotto molti punti di vista, con componenti della stessa che non hanno seguito un indirizzo unitario, appoggiando in alcuni casi Monti, in altri Bersani ed in altri ancora Berlusconi.
Il Partito Democratico ha registrato (nonostante la possibile scusante dell'assenza dalla scena pubblica per oltre due anni) un risultato che non rispecchia affatto le potenzialità di un Partito cardine per il centro sinistra e per la Città di Nardò. Ho sempre pensato ed affermato che non ci si può chiudere in una stanza aspettando che i cittadini e i simpatizzanti vengano a bussare alla nostra porta sol perchè a destra c'è Berlusconi, tanto più adesso che abbiamo registrato quanto sia effettivamente il famigerato "odio" nei confronti di quest'uomo.
Inutile dire che il sottoscritto come tanti altri cittadini, avrebbe preferito Matteo Renzi come leader della coalizione di centro sinistra. Le sue idee, il suo programma, la sua grinta avrebbero dato al centro sinistra quella marcia in più per voltare pagina realmente. Si è preferito l'usato sicuro e di questa scelta se n'è pagato lo scotto. Tuttavia non è questo il tempo delle polemiche, ma è quello della riflessione.
Non possiamo far si che continui a dilagare il populismo e la demagogia di Berlusconi e Grillo. Bisogna ripartire ascoltando i cittadini, i loro problemi. Facendosi portavoce delle loro istanze. Riportando al centro del dibattito pubblico il tema preoccupante della disoccupazione giovanile, della sfiducia nel futuro. Solo così potremo sconfiggere quell'ondata populista e demagogica targata "Berlusconi - Grillo".