ASSURDISTAN - La sabbia, e le conseguenti insabbiature, sono normali nelle sabbiose valli dell'Assurdistan. Una violenta tempesta di granelli di sabbia ha investito la cittadina di Nardir, a sud-ovest della grande vallata del Salentoruk. I cittadini sono rimasti all'oscuro di tutto per una parentesi che è sembrata quasi interminabile.
Alcuni cittadini, indispettiti per l'improvvisa coltre di sabbia e polvere che ha avvolto la città senza che ci sia un filo di vento, si sono messi in marcia verso il monte Fato. Su questa altura sorge la rocca di palazzo Personeh, sede del governo locale. E che si chiami Fato è solo una coincidenza toponomastica. A poche centinaia di metri dalla meta, i cittadini non credono ai loro occhi: la sabbia viene fuori dalla finestra del torrione più alto. A soffiare, scopriranno poco dopo, ci sono gli efori, vecchiacci corrotti dalla smania di potere ma democraticamente eletti dal popolo.
Perché accecare i sudditi, chiedono i cittadini. Non si vorrà nascondere qualcosa? Gli efori, però, ad esclusione di pochi responsabili, sono compatti e continuano a soffiare sabbia sulla vallata. La sabbia prima a o poi cesserà di fluttuare nell'aria, proprio come la sabbia che agita una sogliola (un pesce di basso spessore) in un'area marina: prima o poi si poserà e sarà tutto come prima. O quasi. I cittadini, illuminati dalle cinque stelle di Hokuto, iniziano a organizzarsi per respingere la prossima tempesta di sabbia.
Nonostante la presenza di 6.032 cittadini un po' particolari siamo fortunati, noi di Nardò, a non avere di questi problemi.