NARDO' - È caccia aperta ai responsabili della rapina al ristorante «Braceria Gustavo » che, l’altra sera, hanno seminato il terrore. Prima di uscire con il bottino hanno esploso una fucilata: i pallini hanno raggiunto tre persone, tutte di Nardò; una terza si è sentita male ed è finita in ospedale.
Gli autori potrebbero essere della zona. E potrebbero essere gli stessi che, negli ultimi giorni, hanno messo a segno quattro rapine a Galatone: l’aggressione avvenuta in campagna, il colpo al distributore Ip, l’assalto alla Q8 di via Del Mare e, infine, la razzia fra i clienti del ristorante portando via protafogli, preziosi, cellulare e chiavi delle auto. I carabinieri hanno sequestrato una cartuccia calibro 12. Ed hanno repertato le impronte che i due malviventi hanno lasciato sul prato prima di dileguarsi su una strada secondaria.
Terrore nel ristorante «Gustavo braceria» sulla via per Gallipoli. I rapinatori portano via portafogli e carta di credito e poi sparano due fucilate: i pallini rimbazano sul pavimento e feriscono alcuni clienti. In quattro arrivano al pronto soccorso dell’ospedale di Gallipoli: ferite lievi, solo tanto spavento.
«Sono stati cinque minuti di inferno», racconta il titolare che insieme con la moglie gestisce il ristorante. Il terrore si è materializzato intorno alle 22. «Erano in due - continua uno dei testimoni - uno è entrato dall’ingresso principale, l’altro dal retro: ci hanno colto di sorpresa, radunandoci nella sala». Un rapinatore indossava un cappello che gli copriva la fronte ed una bandana; l’altro aveva un passamontagna ed impugnava il fucile. L’azione è stata rapida. I malviventi, che sapevano come muoversi, si sono fatti consegnare portafogli, carte di credito, oggetti preziosi e chiavi dell’auto da tutti i clienti. «Alcuni erano già andati via - aggiunge il titolare - erano rimaste circa quaranta persona».
I rapinatori hanno trascurato l’incasso del locale e si sono concentrati invece sui clienti: sono passati da tutti i tavoli “ripulendo” gli avventori. «Sembravano nervosi, inesperti», dice qualcuno. E forse anche per questo motivo, quando stavano per uscire dal ristorante, il malvivente che aveva il fucile ha esploso due colpi, uno dietro l’altro, in rapida successione. La prima fucilata è stata esplosa per terra, liberando la rosa di pallini che sono rimbalzati sul pavimento ed hanno ferito alcuni clienti e molto probabilmente lo stesso delinquente. Il secondo colpo è partito con la canna rivolta verso l’alto.
Nessuno ha visto l’auto utilizzata per la fuga. L’allarme è scattato subito e sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 per medicare i feriti (poi trasferiti all’ospedale di Gallipoli) e i carabinieri che hanno avviato le indagini. «Erano in due. E’ entrato prima un uomo con un cappello calato sulla fronte o forse una bandana che lo travisava, poi è entrato il secondo uomo con il volto nascosto, forse da un passamontagna, ma indossato di traverso, armato di un fucile da caccia».
Inizia così il racconto di uno dei testimoni della rapina, un racconto a più voci da parte di persone che costituivano un unico gruppo di amici, in trasferta da Nardò, cinquantenni o giù di lì. Non devono cercare immagini nella memoria: sono sicuramente bene impresse, anche dopo lo scampato pericolo. Perché si tratta dello stesso gruppo, del quale sono state ferite, fortunatamente in modo lieve, tre delle quattro persone colpite dai pallini; gruppo che per altro ha rimpianto di non avere tardato solo qualche minuto, perché la rapina è avvenuta intorno alle ore 22,15, poco dopo il loro ingresso nel locale.
«Appena entrati», dice una signora, riferendosi ai rapinatori, «hanno detto che dovevamo consegnare tutto quello che avevamo: borsellini, portafogli, carte di credito, gioielli e chiavi delle auto. Che se ne dovevano fare, poi, delle auto, dato che erano in due, non lo so». «Volevano metterci in difficoltà», spiega il marito, che continua: «Uno di loro ha preso la borsa di una signora ed ha cominciato a raccogliere quanto veniva consegnato. Probabilmente, il bottino è sembrato loro sufficiente perchè non hanno neppure pensato alla cassa e si sono avviati verso la porta».
«Il colpo di fucile», racconta un altro dei testimoni, «è partito mentre stavano per uscire, penso per errore, perché sono sicuro che lo sparatore si è ferito. I pallini sono rimbalzati per terra e la «rosa» si è aperti, ferendo le persone più vicine all’uscita, ma abbastanza lontane dal rapinatore». Una donna è stata ferita al piede, il marito al braccio, ed ambedue sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale «Sacro Cuore di Gesù» di Gallipoli, perché i pallini erano ritenuti. Altri due uomini sono stati feriti, uno all’orecchio, l’altro al ventre, ma di striscio, e sono stati medicati sul posto dallo stesso persona le del 118.
«Se sono stati feriti i nostri amici che erano lontani», continua il racconto del testimone, «deve per forza essersi ferito anche il rapinatore, considerato che il colpo gli è esploso proprio vicino ai piedi. Il secondo colpo, invece, lo hanno sparato in aria, penso per scoraggiare qualsiasi movimento tra la trentina di persone che erano nella sala, il cui primo pensiero è stato quello di chiedere l’intervento del 118». Ora toccherà agli inquirenti raccogliere testimonianze su sagome e timbri di voce e particolari che potrebbero essere utili all’indagine; come il particolare, in questo caso riferito, che uno dei rapinatori avesse gli occhi chiari. L’unica cosa certa, alla fine, è il senso di scampato pericolo.