NARDO' - Ma mantenere il giudice di pace a Nardò sì, questo è un obiettivo possibile secondo Donadei. Mellone, invece, da sindaco scriverebbe al ministro Orlando con uno studio di fattibilità.
L'idea di una cittadella della giustizia a Nardò, sicuramente affascinante e suggestiva, resta, nella realtà delle cose, un sogno pressoché irrealizzabile.
Vero è che a Nardò si partirebbe con una "base" importante e solida, come la splendida sede dell'ormai ex tribunale posta alle porte della città provenendo dal capoluogo; tuttavia tutte le difficoltà e criticità collegate ad uno "spostamento" degli uffici giudiziari oggi di stanza a Lecce, a partire dalla Corte d'Appello e dalla Procura, con annesse questioni legate a collegamenti e spazi adeguati, oltreche all'impatto pressoché insostenibile, considerati i "numeri" in gioco, fanno si che, a tal riguardo, si resti nel campo onirico.
Più realistico, e meno "elettoralistico" e demagogico, parlare di un tentativo, che la politica cittadina può e deve fare, di trovare risorse, umane ed economiche, adeguate, affinché possa scongiurarsi il pericolo, concreto, di chiusura dell'ufficio Giudice di Pace, basti pensare all'esempio, nobile e da seguire, del comune di Tricase, che ha mantenuto il suo presidio periferico di giustizia, con le proprie sole forze.
Salvatore Donadei candidato al Consiglio Comunale con Nuovocorso per Nardò
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Una cittadella della Giustizia a Nardò.
Questa è la nostra proposta per il complesso che si trova all'ingresso della città. Noi dell'Alleanza per il Cambiamento siamo convinti che invece di giocare al ribasso Nardò debba esprimere al meglio le proprie potenzialità. Per questo spingeremo affinché in via Falcone e Borsellino, dove ora sorge la struttura del Tribunale, possa essere realizzata una Cittadella della Giustizia.
L'edificio della “nuova Pretura”, come lo conoscono i neretini, fu inaugurato nel 2008 (intervenne il Ministro Clemente Mastella) e a distanza di soli 8 anni, dopo milioni di euro spesi, la sede è praticamente chiusa e la proroga degli uffici del Giudice di Pace è solo l'estrema unzione per la struttura.
A breve la sede resterà in balia degli eventi, tanto che una volta abbandonato rischia di tornare ad essere il "Grand Hotel Pretura", com'è stato per anni. La città, infatti, non si è ancora attrezzata ad accogliere in maniera dignitosa i lavoratori migranti (ma questo è un discorso che affronteremo noi, tra qualche mese) e in mancanza di governo del territorio tutto può succedere.
Anche la proposta di accogliere lì la Guardia di Finanza, approvata all'unanimità dal Consiglio comunale, appare una soluzione tampone e parziale. Le Fiamme Gialle, infatti, occuperebbero solo un pezzo del mastodontico edificio. Per questo motivo, assieme alle forze politiche che mi sostengono, proporrò al Ministero della Giustizia e al Presidente del Tribunale di ubicare lì gli uffici distaccati del Tribunale leccese di via Brenta a servizio dell'intero circondario ed ogni servizio che riterrà utile.
A giugno, appena insediata la nostra Giunta, attiverò tutti i canali, chiedendo il sostegno anche delle amministrazioni limitrofe e dell'amministrazione comunale del Capoluogo, per valutare la fattibilità e perorare al massimo la possibilità di dar vita alla Cittadella della Giustizia a Nardò, anche in cosiderazione della posizione strategica del plesso, vicino a strade a scorrimento veloce e a possibili zone di espansione.
In base alla nostra proposta lì potrebbe sorgere una sede, che garantirebbe un ampio parcheggio senza sovraccaricare il traffico cittadino e che sarebbe facilmente accessibile da ogni punto del Salento, vista la vicinanza allo snodo stradale Lecce-Gallipoli-Maglie.
Scriveremo al Ministro della Giustizia Andrea Orlando e al Presidente del Tribunale leccese formulando una proposta dettagliata e razionale sostenuta da studi di fattibilità, in grado di dare risposte concrete alla provincia di Lecce senza gettare nel cestino i soldi spesi e senza caricare le casse pubbliche di spese insostenibili.
Ci recheremo anche a Roma, se necessario. Perché a Roma, è bene che lo sappiano i cittadini, si deve andare per sostenere gli interessi dei neretini e non per consulenze e incarichi professionali personali a spese dei cittadini.
Questa è la politica che vogliamo fare: a servizio di Nardò e del Salento.
Pippi Mellone
Candidato Sindaco
Alleanza per il Cambiamento