NARDO' - Un discorso tenuto dal primo cittadino in piazza Salandra che sta molto facendo discutere sia le parti politiche che i comuni cittadini. E' talmente delicata l'operazione di riportare le parole del sindaco che abbiamo decise di farvele ascoltare quasi in presa diretta. In coda le reazioni del mondo politico: per ora Cleopazzo (segretario Sel) e Antonazzo (Ass. Naz. Tutela dei diritti - Consigliere comunale Udc).
Il Sindaco Marcello Risi, davanti alla platea dei giovani studenti uniti in Piazza Salandra per ricordare la le figure di Giovanni Falcone, ammonisce: “Chi lavora in questa Città deve farlo rispettando questa Città, i diritti civili di tutti i cittadini, dei lavoratori da qualsiasi parte del mondo provengano.
“Ipotesi di reati gravissimi tra i quali anche quello di riduzione in schiavitù di lavoratori che vengono da lontano quelli contestati dalla magistratura nell’ambito dell’inchiesta che ha portato questa notte all’arresto di 22 persone.” così ha parlato questa mattina il Sindaco Marcello Risi sul palco di Piazza Salandra nella fase culminante della manifestazione a ricordo del ventennale della strage di Capaci. Davanti ad una platea di giovanissimi studenti provenienti da quasi tutti gli istituti scolastici della Città che per tutta la mattina avevano sfilato in corteo lungo le vie di Nardò a suon di slogan contro la mafia sull’onda di una emozione ancora fresca per i fatti di Brindisi, il sindaco non ha lesinato parole dure e di ferma condanna per chi ha fatto di questo territorio un lembo di terra che calpesta i diritti civili dei lavoratori.
“ E’ un fatto grave quello di cui tratta questa inchiesta che coinvolge in parte la nostra comunità per fatti che sarebbero avvenuti nella nostra Città. Noi terremo la massima attenzione, sempre di più, con riferimento a questi fenomeni. La magistratura farà il suo lavoro come è giusto che faccia. Le persone coinvolte si difenderanno come è giusto che sia in un Paese civile ma l’Amministrazione comunale non resterà a guardare quello che succede. Perchè quando si ha notizia di ipotesi di reati cosi gravi come quelli di riduzione in schiavitù anche l’Amministrazione comunale deve fare la sua parte indipendentemente da come andrà finire l’inchiesta, indipendentemente da quello che sarà o meno l’accertamento dei fatti contestati.
Per cui io proporrò immediatamente la costituzione di una Commissione consiliare speciale che aiuti l’Amministrazione comunale ad adottare le scelte che devono essere compiute tanto più che a breve si apre una nuova stagione di lavoro in agricoltura che vedrà coinvolti lavoratori stranieri nella nostra terra. E noi, al di là di questa inchiesta, diciamo con chiarezza che in questa Città si devono rispettare i diritti: chi lavora in questa Città deve farlo rispettando questa Città , rispettando voi, rispettando questa piazza , la nostra storia, i diritti civili di tutti i cittadini, dei lavoratori da qualsiasi parte del mondo provengano.
Noi pretendiamo a Nardò il rispetto dei diritti di civiltà. La magistratura faccia il suo corso ma noi non chiudiamo gli occhi. Non siamo qui per chiudere gli occhi. Siamo qui con voi per tenerli aperti .E li terremo aperti come è nostro dovere fare. Non abbasseremo la guardia davanti a nulla e andiamo avanti a testa alta.”
Esprimiamo soddisfazione per l’operazione degli inquirenti e delle forze di polizia che hanno squarciato un velo sul gravissimo sfruttamento che da anni insiste sul bracciantato agricolo di Nardò.
Non siamo contro l’imprenditoria sana ma certamente contro chi schiavizza i lavoratori, migranti e non, al fine di trarne il maggior profitto possibile.
Non è più sopportabile l’illegalità diffusa che si erge a sistema né il silenzio e l’indifferenza di parte della nostra comunità.
Corre l’obbligo di garantire a chi lavora nelle nostre terre un tenore di dignità.
Lo sciopero dei lavoratori migranti dello scorso anno ci insegna che la lotta per i propri diritti può scardinare logiche e pratiche di malaffare, in ogni luogo e anche a Nardò.
La loro lotta costituisce patrimonio per l’umanità e avanzamento, culturale e morale, per la nostra città.
Confidando nel lavoro della magistratura attendiamo l’esito delle indagini.
E’ certo però, che se Nardò vuole candidarsi a capitale della legalità deve prendere le mosse dal coraggio dei nostri fratelli migranti e collegare, il principio della propria responsabilità individuale a quello della responsabilità collettiva.
La manifestazione dei ragazzi contro le mafie, di oggi, ci induce a credere che il tessuto sociale non sia ancora compromesso e che possa dotarsi degli anticorpi necessari a costruire una società di giusti ed eguali. Il nostro impegno per la tutela dei diritti e della legalità sarà severo e costante. Ci faremo promotori in seno all’amministrazione della proposta di istituzione di uno sportello antiracket e usura.
Circolo Sinistra Ecologia Libertà “noveaprile” Nardò
Angelo Cleopazzo
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Ufficio di Presidenza “Associazione Nazionale Tutela Diritti”
Nella mia qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale Tutela dei Diritti desidero esprimere un sentito ringraziamento per il lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura che ha portato all’arresto di un numero costituente di persone ed alla prima significativa reazione dello Stato contro quel fenomeno indegno comunemente definito “Caporalato”.
Il nostro territorio deve reagire con forza a tutti quei sistemi incancreniti che soffocano l’economia, rallentano la crescita e creano una concorrenza sleale nei confronti di tanti imprenditori che, nel rispetto delle regole e della legalità, svolgono la loro attività lavorativa e commerciale senza ricorrere a strumenti indegni come quello del Caporalato.
E’ necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sulla importanza di simili concetti e sulla necessità per il nostro territorio di uscire da logiche perverse; analogamente è necessario far capire agli imprenditori che il rispetto delle regole è fondamentale per una etica imprenditoriale che renda tutti uguali e permetta la crescita del miglior e non del più furbo.
L’impresa compiuta oggi rappresenta anche una vittoria dei principi fondamentali del rispetto dell’Uomo a prescindere dalla sua razza, dal sesso e dalle condizioni economiche e sociali; aberriamo ogni forma di sfruttamento che renda l’essere umano schiavo di poteri forti ed occulti, non rispettosi delle leggi dello Stato e pronti a trattare il prossimo come merce.
Dal canto nostro, continueremo la nostra azione finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica su un principio che riteniamo basilare e che deve rappresentare un pilastro per il futuro del nostro territorio: la legalità rappresenta l’unica forma possibile in cui può passare uno sviluppo sostenibile, uguale e reale del Salento.
Dr. Salvatore Antonazzo