NARDO' - Venerdì 26 maggio su iniziativa dell’Associazione Nardò-liberal i cittadini di Nardò hanno avuto la possibilità, metodo nuovo, di sapere che a Nardò si vuole realizzare un impianto di compostaggio in contrada Pendinello.
Ad illustrare il progetto sono stati invitati due docenti universitari, del gruppo Laforgia, Rettore dell’Università del Salento, i quali parlando in generale dei rifiuti come risorsa, sostanzialmente hanno perorato la causa di un progetto che esiste nelle casse del Comune e che nessun partito della maggioranza in verità al momento conosce.
Così come ancora nessuno sa, chi e quando è stato dato il via all’iniziativa, chi sta perorando il progetto, chi condivide una scelta del genere, quali possono essere le ricadute per il nostro territorio.
Vero è che nelle linee programmatiche approvate in Consiglio comunale vi è l’affermazione che Pendinello, una volta bonificata e messa in sicurezza l’area, la stessa sarà utilizzata per la realizzazione di un impianto fotovoltaico (punto 4,1).
Noi del Centro Studi “don Milani” da tempo, ci stiamo impegnando, confrontandoci, ascoltando e dibattendo, proprio con l’obiettivo di presentare le idee e le istanze in maniera diversa coinvolgendo specialmente le ‘voci attive” del territorio.
Certo, presentare le cose all’improvviso, tutte già belle e confezionate e in nome dell’urgenza o della scadenza dei finanziamenti, soggette al “prendere o lasciare”, fa rimanere un po’ basiti e confusi.
Specialmente quando le problematiche rivestono una certa importanza per il nostro territorio vorremmo, infatti, che venissero coinvolte le fasce democratiche e le forze vive della città, siano esse formate da partiti, associazioni culturali e ambientali, comitati e dalla popolazione stessa, anche per allenare la cittadinanza (come prevede la legge) a quando dovrà scegliere o apporre le sue osservazione per esempio al P.U.G o ad altro.
E’ un questione di crescita della collettività che non vediamo assolutamente alimentata dalle varie volontà politico-amministrative.
Ciò che sappiamo è che il progetto non faceva parte del programma elettorale del Sindaco Risi, né è stato mai preannunciato come nuova iniziativa in assemblee di partito o incontri pubblici.
Non volendo entrare nel merito del progetto e del suo grande o piccolo impatto, noi del Centro Studi “don Milani”, esprimiamo una forte critica di metodo nell’approccio che così non fa altro che invalidare quelle procedure condivise e di ricucitura tra istituzioni e collettività.
Specialmente quando a fronte di un vivo è reale entusiasmo espresso e colto nelle discussioni intorno ad importanti argomenti infrastrutturali, quali quelli inerenti la trasformazione e lo sviluppo del nostro territorio, come per esempio è accaduto con il dibattito attuato, intorno all’ipotesi alternativa di condotta sottomarina per Torre Inserraglio, oggi si continui con il vecchio e antiquato ‘metodo’ che non presuppone nessun tipo di confronto democratico e che da anni rappresenta la causa della crescita di quel termine tanto abusato quanto equivoco dell’antipolitica.
Lo dimostra il fatto che ci si è serviti di un semplice convegno per dibattere sull’opportunità di trasformare i rifiuti in risorsa economico sociale per procedere invece alla descrizione sostanzialmente della bontà dell’impianto che si vuole realizzare (i riferimenti erano chiarissimi: 4 Km di distanza, i filtri per il fumo e gli odori, il plauso degli assessori presenti ecc) attraverso la candidatura del Comune ai finanziamenti europei.
La cosa ha lasciato di stucco l’intera assemblea anche se un grazie comunque va espresso a Nardò liberal per l’opportunità un po’ troppo ‘improvvisa’, di conoscere le volontà dell’Amministrazione comunale dal momento che erano presenti il Sindaco, con relatori l’assessore all’ambiente Maglio e l’assessore ai LL.PP. Renna.
Il Centro Studi “don Milani” auspica che l’Amministrazione ponga in essere al più presto, la vera discontinuità con il passato, ma questo si realizzerà solo con concreti confronti sviluppati democraticamente. Questo vuol dire che i cittadini devono conoscere, comprendere, intervenire, dibattere e condividere. I pochi, anche se rappresentanti ufficiali, non possono sulle grandi questioni, sulle problematiche che investono la trasformazione del territorio e del paesaggio, decidere senza il consenso, il dialogo, la partecipazione degli elettori.
Altrimenti il tempo sembra non passare mai!
Il Centro Studi “don Milani” (come sempre), avrebbe organizzato un’assemblea per conoscere la problematica, dopo una settimana un’assemblea per la discussione e un’assemblea per le alternative tra le quali per motivi di impatto è possibile che non vi sia possibilità di costruire quel progetto in quel luogo.
La gente sarebbe stata sempre diversa e si sarebbe appassionata all’argomento e magari preparata con gli interventi, si sarebbero conosciute le diverse istanze alle quali si sarebbe potuto rispondere in sede di dibattimento e poi si sarebbero tirate le conclusione con le alternative.
E’ questione di metodo, è questione di stile, è questione di lealtà e di verità!
Buon lavoro e, alla prossima assemblea !
Nardò, 29 maggio 2012
IL PRESIDENTE IL COORDINATORE
Giovanni PERO’ Paolo MARZANO