ROMA/BARI/NARDO' - Il Salento rinuncia ad ampliare l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo. Legambiente: “Scandaloso pretesto. Persa importante occasione per puntare al turismo di qualità”.
Gridano allo scandalo Francesco Tarantini e Sebastiano Venneri, rispettivamente Presidente Legambiente Puglia e Responsabile mare Legambiente nazionale:“Siamo a conoscenza dell’esistenza di una lettera che partirà lunedì prossimo per Roma indirizzata al Ministero dell’Ambiente in cui il Comune di Nardò, il Comune di Porto Cesareo e la Provincia di Lecce nella persona del Presidente Antonio Gabellone, rinunciano all’ampliamento dell’Area Marina Protetta a Porto Selvaggio, area di maggior pregio naturalistico della zona.
Adducendo la causa della mancanza di fondi, i tre soggetti, con l’avvallo della stessa Area Marina Protetta che pure dovrebbe avere tutto l’interesse all’ampliamento, gettano la spugna, ponendo di fatto un macigno sull’attuazione di un progetto in studio da anni. E’ evidente –continuano Tarantini e Venneri - che si tratta di un pretesto per sottrarre la zona a maggiori controlli e a una sua gestione più responsabile, perché l’ampliamento non richiederebbe alcun onere finanziario. La lettera - concludono gli ambientalisti- chiude per il momento la partita e segna un punto a favore per abusivi e bracconieri del mare. Legambiente continuerà la battaglia di buon senso e di civiltà per includere la baia di Porto Selvaggio tra le aree di maggior pregio del nostro Paese. In un momento in cui tutto il resto dell’Italia punta alle aree marine protette, valorizzandole, in quanto capaci di attrarre migliaia di visitatori, il Salento, la cui vocazione turistica si fonda proprio sulla promozione del suo patrimonio naturale, rinuncia in maniera miope e ottusa a puntare ad un turismo di qualità per uscire dalla crisi”.
NATALIZIO
Capisco e condivido la rabbia di Legambiente sulla questione dell'ampliamento dell'AMP!Del resto fu proprio grazie al loro "input" che nel 2006, da assessore all'ambiente, mi prodigai per far avanzare da parte del Comune di Nardò la richiesta di aggiornamento dell'AMP al tratto di mare prospiciente il Parco a terra di Portoselvaggio - Palude del Capitano le cui valenze naturalistiche e paesaggistiche non hanno certo bisogno di presentazioni.Come si può giustificare, d'altronde, che stiamo buttando a mare una occasione storica per aggiungere un importante tassello alle politiche ambientali del territorio salentino e non solo.Questo, con la strumentale giustificazione che il Comune di Nardò, quello di Porto Cesareo e addirittura la Provincia di Lecce non sono nelle condizioni di far fronte con le proprie "casse" alla gestione del tratto di mare che dovrebbe essere oggetto dell'ampliamento.Eppure basterebbe prevedere, per esempio, un aumento di poche migliaia di euro della quota associativa per trovare le necessarie risorse. Anche perché, se andiamo a spulciare i bilanci di questi Enti, potete stare certi che troveremo spese che potrebbero essere "sacrificate" in nome della tutela, salvaguardia e valorizzazione di uno "scorcio" d'ambiente tra i più meritevoli d'Italia!
Mino Natalizio