NARDO' - Pare una mezza farsa ma questa ricostruzione, sia pur con molte imperfezioni dovute alla "volatilità" delle versioni rese dai protagonisti, appare molto vicina alla realtà dei fatti. Di una cosa bisognerebbe prendere atto: la maggioranza - al momento - è ostile alla giunta Vendola e anche solo per questo non vuol dare gusto al Sel e agli assessori della Regione, che molto chiedono alla città e nulla danno, anzi tolgono. Ma anche la giustificazione resa dai più è condivisibile: che senso ha, ormai in agosto, ristrutturare la masseria Boncuri mentre ci sono ben altre emergenze (e leggerete quali)?
PRIMO STEP
Continuano gli scricchiolii in giunta con una proposta dell'assessore di Sel blandamente difesa dal solo sindaco Risi e nuovamente rimandata al mittente dall'ala più conservatrice della giunta che sta progressivamente prendendo il sopravvento nelle decisioni importanti. Non è il “Vaglio-bis” ma ormai pochissimo ci manca nel vedere lo stesso canovaccio già andato in onda fino ad un paio d'anni fa, con strappi e ricuciture: ieri, in giunta, una proposta di delibera portata è stata sospesa “sine die”.
Secondo l'assessore ai Lavori pubblici, Vincenzo Renna, sarebbe opportuno rimettere in sesto la masseria Boncuri, teatro ormai di prima visione per ciò che riguarda la gestione del problema dei migranti delle angurie, e per questo motivo ha deciso di impegnare 28mila euro per il rifacimento di infissi, impianti elettrici e quanto è andato distrutto negli ultimi mesi.
Un “impegno”, questo, preso dal il sindaco Risi con il Sel e con l'ala sinistra che governa la Regione che, prima o poi, dovrà inviare denaro a Nardò proprio per il recupero della masseria. Ma, di questi tempi, impegnarsi per poi avere appare un rischio troppo grosso: così sia gli assessori Giuseppe Fracella (IoSud) e Maurizio Leuzzi (Partecipa) hanno manifestato perplessità mentre Flavio Maglio e Giancarlo Marinaci (Udc) hanno detto che non avrebbero firmato e così hanno fatto.
A margine c'è un altro “caso”: è la manifestazione-concerto di venerdì scorso organizzata un po' in sordina (tra i promotori anche la Cgil) per la tutela dei diritti dei migranti in piazza Salandra, e per la quale è stato chiesto un contributo di 2500 euro al Comune, è stata criticata in giunta perché mal pubblicizzata e seguita solo da uno sparuto gruppo di poche decine di persone presenti pure a sprazzi. Sull'argomento critici anche i commercianti del Centro storico visto lo scarso “appeal” della manifestazione.
SECONDO STEP
La giunta va a farfalle sul ripristino delle opere rovinate nella Masseria Boncuri e la maggioranza completa la “mazzata” in testa a sindaco e Sel: la conferenza dei capigruppo, convocata d'urgenza, ribadisce al primo cittadino che non se ne parla proprio di utilizzare fondi di riserva (28mila euro “anticipati” dal Comune in attesa di un rimborso da parte della Regione) per recuperare la masseria.
Solo il Sel rimane isolato sull'argomento mentre tutti gli altri espongono lo “stop” alla delibera che emargina, per l'ennesima volta, sia il partito di Vendola che il primo cittadino. Quest'ultimo si è fatto carico di ridefinire la delibera e configurare Boncuri come “centro di servizi” da utilizzare a 360 gradi e, in questo modo, indorare la pillola.
Ma la delibera resta di notevole rilevanza politica e indispettisce tutta la maggioranza (meno il Sel) che sta combattendo per trovare 3mila euro al fine di riparare i bagni di Santa Maria al Bagno (un servizio davvero essenziale) o 7mila euro per tagliare d'urgenza le radici killer sulla via tra i Pagani e le Cenate prima che si ammazzi qualcuno. La procedura per obbligare i proprietari degli alberi, infatti, appare lunga e macchinosa e, intanto, il Comune dovrebbe provvedere per poi rivalersi.
Intanto Giovanni Siciliano non usa mezzi termini: “è bene che il sindaco capisca, una volta per tutte, quali sono le priorità della comunità neritina e il recupero della masseria Boncuri non lo è”.
Il consigliere provinciale, infine, si attribuisce lungimiranza quando ha detto che l'Udc a Nardò è in stato confusionale: la delibera su Boncuri – e correggiamo quanto scritto ieri – non è stata firmata da Flavio Maglio mentre Giancarlo Marinaci l'ha approvata spiegando, poi, al collega, che nella fretta non si sarebbe nemmeno reso ben conto di che cosa si trattasse in realtà.
“E' la dimostrazione pratica e classica che nell'Udc, pure in giunta, la mano sinistra fa una cosa mentre la destra ne fa un'altra – dice Siciliano – e che quando il segretario De Pace parlava a nome del partito lo faceva, lui sì, solo a titolo personale perché qui ognuno fa quello che gli frulla per la testa”.
TERZO STEP
Che l'amico consigliere provinciale Giovanni Siciliano abbia bisogno quotidianamente di una tribuna per parlare,preoccupato di poter cadere nell'oblio, appartiene al suo modo politico di operare. Tuttavia deve smetterla di attaccare l'UDC di Nardò e rappresentarlo come "quattro amici al bar", né di strumentalizzare la posizione dei due assessori Maglio e Marinaci che,a suo dire,sarebbero entrati in contrasto sul problema relativo all'apertura o meno di Boncuri.
Mi preme ribadire a Siciliano che i due assessori dell'UDC non hanno mai derogato alle indicazioni del partito,delle quali si sono resi interpreti e fatte valere in Giunta prima dell'adozione di qualsiasi provvedimento amministrativo.
La delibera su Boncuri, oggetto nella riunione di Giunta di una serena e franca discussione, non è stata posta ai voti in quanto alcuni assessori ,me compreso,hanno chiesto di poterla approfondire.
Un approfondimento resosi necessario non perché qualcuno abbia interesse a non rendere la struttura idonea e funzionale, quanto se è opportuno, ormai alla fine della stagione delle angurie e del pomodoro, impiegare risorse finanziarie che potrebbero risultare inutili se la struttura dovesse essere saccheggiata come accaduto nel recente passato.
Tutto qui, quindi di che cosa parla l'amico Siciliano se la delibera non é stata adottata dalla Giunta? Nè il Sindaco, né la Giunta hanno bisogno di "capire una volta per tutte quali sono le priorità della comunità neretina..." come da lui sottolineato, perché non solo conoscono quali sono i problemi, ma il loro impegno quotidiano è finalizzato a risolverli. Un consiglio vorrei dare all'amico Siciliano,ovvero che si preoccupasse di più dei problemi dell'Amministrazione Provinciale, di cui è consigliere di opposizione,e lasciasse operare in tranquillità la Giunta e il Consiglio Comunale della città di Nardò. E' bene che riacquisti serenità d'animo perché il suo modo di agire lo rende inquieto alla ricerca ancora continua di cosa fare.
Nè lui,né altri possono dettare percorsi politico-amministrativi essendo il partito il solo legittimato ad indicarli. Il valore dell'appartenenza è un valore poco conosciuto dall'amico Sicilano, egli è consapevole che le sue critiche rivolte indiscriminatamente alla Segreteria Provinciale nella persona dell'On Ruggeri, al quale ha sempre manifestato fiducia incondizionata, e alla segreteria cittadina, nella persona dell'amico Marcello De Pace sempre disponibile e aperto a qualsiasi confronto, servono solo a sfregiare l'immagine del partito.
Se ha deciso di allontanarsi dall'UDC lo faccia in punta di piedi, senza molto rumore,ciò gli tornerebbe utile dal punto di vista della credibilità che diversamente risulterebbe compromessa.
Flavio Maglio
Assessore comunale