NARDO' - Per la serie: il sindaco Marcello Risi si è andato a cacciare in un bel ginepraio. E, diciamolo finalmente, le priorità da affrontare sarebbero state ben altre.
"Abbiamo volutamente atteso che i “toni trionfalistici” del Sindaco Marcello Risi circa l’iscrizione della squadra al prossimo campionato di serie D si spegnessero, per poter finalmente illustrare a tutta la città quale è la nostra posizione e spiegare tutti i nostri dubbi su quella che, ai nostri occhi, di certo non è un’operazione salva Nardò ma un accordo politico mal celato intento atutelare il tutt’ora Presidente Enzo Russo da un fallimento certo.
In questi giorni si è letto su tutti i giornali ed i siti sportivi di un Sindaco che, con immensi sforzi economici, è riuscito ad iscrivere il Nardò Calcio al prossimo campionato dando il via ad un risanamento societario che porterà col tempo l’ingresso di nuove forze imprenditoriali capaci di rilevare la società. L’operazione prevede un allontanamento di Russo dalla gestione della società ed un coinvolgimento in prima persona da parte del Sindaco Risi come garante.
Niente di nuovo rispetto a quello che si verificò appena sei mesi fa quando con la squadra in testa alla classifica Russo consegnò simbolicamente il titolo nelle mani del Sindaco che garantì da prima le risorse per concludere la stagione salvo poiridimensionare le promesse con una sponsorizzazione di 70.000 euro da erogare in maniera mensile salvo ancora contribuire con soli 20.000 di sponsorizzazioni portando uno squadrone in testa alla classifica allo sfascio e rendendo impossibile il lavoro dei dirigenti costretti ad anticipare e perdere delle somme di denaro per fronteggiare le spese giornaliere.
Oggi, con la solita spavalderia, ci vogliono far credere che si riuscirà a trovare le risorse per fronteggiare un'intera annata con dei costi fissi elevatissimi e con un preventivo di spesa che non può scendere al di sotto dei 300.000 euro per avere almeno una possibilità di salvezza. Ma la cosa ancora più strana è che le strade per tentare la salvezza del calcio a Nardò erano più di una ma si è volutamente scelta la più onerosa e la più complicata con un forte rischio di retrocessione ed un fallimento rimandato solo di qualche mese. Facciamo un esempio pratico per rendere l’idea della scelleratezza di queste decisioni.
Poniamo il caso che il Nardò abbia le risorse per poter affrontare questo campionato anche con una squadra piena di giovani. Il rischio retrocessione è altissimo visto anche il livello ed il blasone delle altre compagini che affronteranno il campionato di serie D. L’anno prossimo ci ritroveremmo in eccellenza con una società maggiormente indebitata, con nuove vertenze all’orizzonte e con un’annata catastrofica alle spalle. Si sarebbero investiti più di 200.000 euro per retrocedere e non salvare un bel niente. Il tutto con le quote societarie sempre in possesso di Russo perché è bene chiarire a tutti che la consegna del titolo sportivo era e rimane un atto simbolico e nulla di più.
Poniamo invece il caso che il Nardò non fosse stato iscritto al campionato di serie D e quindi radiato dalla lega. Il Sindaco avrebbe potuto richiedere l’iscrizione al primo campionato dilettantistico regionale disponibile, al 99% la promozione, con un esborso di solo 10.000 euro da versare in lega. Con molto meno di 200.000 euro e con la dirigenza silurata al timone avremmo tentato di vincere il campionato di promozione. Risultato? L’anno prossimo si farebbe l’eccellenza con una società completamente nuova senza la zavorra dei debiti e finalmente appetibile a forze imprenditoriali interessate ad investire nel calcio.
Quindi una domanda nasce spontanea. Cosa si sta tentando di salvare o meglio chi si sta tentando di salvare??? Come mai un Sindaco che da sempre ha dimostrato lontananza nei confronti dei problemi della Nardò Calcio tutto d’un tratto si riscopre “tifoso” e si presta a quella che a tutti pare un'impresa impossibile per salvare il titolo della Nardò Calcio??? E ancora come mai una decisone così importante, che riguarda la passione di migliaia di neretini, è stata presa in camera chiusa senza consultare il parere dei tifosi??? Come mai si è scelta la strada più difficile e più onerosa senza considerare minimamente le alternative???
Oggi ci vogliono far credere che tutto si stia facendo per la salvezza del Nardò, del glorioso Nardò. Oggi ci presentano nuovi attori e nuovi registi apostrofandoli come “bandiere granata” salvo scordarsi che non entrano al Comunale da quando ancora c’era la terra battuta al posto dell’erbetta. Oggi trattano il Nardò come se fosse un bene proprio e buona pace per chi come noi da anni difende questi colori anche dall’assenza di sostegno degli amministratori che ci propongono come nuovi salvatori del Toro. Ad oggi non ci è stato presentato nessun assetto societario, non c’è un responsabile per le scelte passate e future.
Per concludere, avevamo da tempio intuito che si stesse tentando di salvare tutto tranne che il Nardò e le conferme non stanno tardando ad arrivare. Noi siamo fermamente convinti che non sia questa la vera strada per la salvezza del calcio in questa città. Il tifo organizzato a Nardò è un organismo pensante ed attivo ma crediamo che più di qualcuno lo abbia sottovalutato forse anche volutamente facendo in modo di allontanare quanto più possibile la gente dall’affare Toro in modo che le domande e gli interrogativi diminuiscano al minimo.
Noi non ci presteremo a questo gioco. Rimarremo vigili più che mai ma non prenderemo parte a questo scempio. Diserteremo tutte le partite interne del Nardò ed invitiamo tutti a farlo, meritiamo chiarezza, meritiamo rispetto, meritiamo dignità che oggi con scelte personalistiche ed autoreferenziali ci vengono negate. Valuteremo se sostenere o meno il Nardò in trasferta, solo per rispetto di chi inconsapevolmente indosserà la nostra maglia tentando di difenderla non solo dagli avversari ma anche da gente che amministra un bene comune come se fosse proprio. La nostra scelta è di non essere partecipi a quella che ai nostri occhi sarà la pagina più triste della storia granata. Noi ci saremo, non sulle tribune ma saremo sempre presenti, vigili e pungenti più che mai e nel frattempo cercheremo di creare un’alternativa per fronteggiare un futuro che non prospetta nulla di buono.
IL TORO SIAMO NOI ED E’ BENE CHE NESSUNO SE LO SCORDI!!!"