NARDO' - Le riunioni per candidarsi al Consiglio regionale sono già incominciate. Come quella di qualche ora fa nella vicina Galatone. Il sindaco neritino, dunque, ha già deciso che cosa vorrà fare da grande ed è iniziata anche la corsa nei confronti del suo buon amico Stefano Minerva, autore di un passetto sbagliato. Ma in città c'è la fila per prendere il suo posto a Palazzo Personè.
Chi dopo Pippi Mellone? Un borsino dei possibili candidati a sindaco.
Mellone ha approfittato, da bravo pesce pilota, dello scivolone del suo omologo di Gallipoli. Anche Mellone, infatti, ha cercato una sistemazione con i partiti di destra per candidarsi alla Camera dei deputatati. Ma non l’ha fatto sapere. Stefano Minerva, invece, ha persino fatto una riunione con i suoi consigliere per chiedere il “via libera” e candidarsi per diventare onorevole.
Alla fine si è fatto i conti e un po’ non gli conveniva davvero ma va anche detto che le strade che portano a Roma sono intasate. Così ha fatto un passo indietro.
Più furbescamente, invece, Pippi Mellone si è immediatamente proiettato verso il suo vero obiettivo: la Regione Puglia. Si candiderà alla carica di consigliere ed ha già tenuto una importante riunione a Galatone per chiedere sostegno. Così farà in ogni paese dove ha amici o estimatori.
I conti? Presto fatti: a Nardò la Puglia (Giulia) candidata alla Regione da Mellone per sondare il terreno – era il 20 settembre 2020 – prese quasi 4600 preferenze. Significa che Mellone, che è partito in anticipo di due anni, potrebbe raddoppiare quel dato.
Fuori Nardò ed in tutto il bacino elettorale sarebbe in grado, secondo noi, di raddoppiare ancora (Giulia Puglia raggiunse un gratificante numero di quasi 6600) raggiungendo le 15mila preferenze. Ma facciamo che superi anche solo le 12mila, risultato alla sua portata. Sarebbe comunque un botto in grado di far reclamare al sindaco di Nardò un assessorato regionale. Sempre che riesca ad indovinare la “ruota” del candidato presidente vincente e, considerata la sua furbizia e l’altalenare senza colpo ferire tra Emiliano e la Lega, potrebbe farcela.
Rispetto a Minerva ha un paio di marce in più. Primo perché il sindaco di Gallipoli viene fuori un po’ logorato da questo tentativo andato a vuoto di candidarsi alla Camera. E poi perché il primo cittadino gallipolino ha una sola opzione, essendo vincolato al centrosinistra. Mellone è un battitore libero, come l’ha voluto “papà Michele”.
Ed a Nardò? Pippi sta tentando di sistemarsi le carte e dare una discendenza politica, di destra, alla città. Per questo motivo ha individuato già i suoi delfini: Maria Grazia Sodero, attualmente sua vice, e Pierpaolo Giuri, proiettato per una carriera politica sulle orme del suo mentore.
Ma ci sono outsider che scalpitano e sono maggiormente orientati a guardare ai moderati ed al centro dello schieramento.
Parliamo di tre campioni del voto (tutti premiati con centinaia di voti dagli elettori) che con le parole ed i fatti in questo scorcio di consigliatura si stanno dimostrando pronti ad un grande salto: Andrea Giuranna, Antonio Tondo ed Ettore Tollemeto.
Per diversi motivi che osserviamo (il primo molto ambizioso ed a capo di un gruppo di giovani, il secondo affermato professionalmente e presidente del Consiglio comunale, un ruolo col quale sta sapendo gestire i rapporti con le opposizioni meglio dei suoi predecessori, il terzo artefice di un soggetto politico nuovo che si è staccato da Andare Oltre) sono i tre che potrebbero giocarsi la carta.
Soprattutto se uno dei tre vorrà allacciare un dialogo con le forze di centrosinistra o residuali rispetto a Mellone che rappresentano, piaccia o no al sindaco in carica, un buon 25% dell’elettorato.
Un accordo (magari sindaco/vicesindaco come fece il centrosinistra con Antonio Vaglio nel 2007) potrebbe aprire le porte del ballottaggio.
La variabile che non stiamo considerando e che potrebbe scompaginare questo quadro? Si tratta di Gianpiero Lupo, assessore molto “pesante” e accreditato di un buon dialogo con la Lega di Cesare Dell’Angelo Custode.
Una foto recente di una cena tra consiglieri comunali, afferenti al gruppo di Lupo e quello di Dell’Angelo, fa impressione per capacità di esprimere consenso elettorale dei personaggi presenti al tavolo.
Insomma, una volta che Mellone avrà deciso cosa farà da grande, non è detto che il suo disegno di portare in cattedra la vice Sodero possa essere realizzato. Ma non è nemmeno detto che Mellone non riesca, con le dovute alchimie, a tenere in piedi un gruppo che superi, già dal primo turno, il 50 per cento dei voti necessari per eleggere un “suo sindaco”.
I giochi, però, sono tutti ancora aperti.