NARDO' - Sforamento del Patto di stabilità, l’intervento del Sindaco Marcello Risi.
“Sul rispetto del Patto di Stabilità relativo all’anno 2011, ribadisco, quanto più volte sostenuto e confermato anche dal Settore Economico finanziario del Comune: il Comune di Nardò ha rispettato gli obiettivi del Patto.
La mancata sottoscrizione della certificazione da parte dell’Organo di Revisione non è stata motivata dalla contestazione delle cifre ma dall’assunto dei Revisori (assolutamente non condivisibile) che vanno conteggiati nel calcolo del Patto anche i debiti fuori bilancio risalenti agli anni 2008, 2009, 2010 che avrebbero dovuto trovare, in quegli anni, naturale collocazione nel bilancio e che, invece, sono stati “stranamente” scaricati sull’Amministrazione da me presieduta.
Il riconoscimento dei debiti fuori bilancio è provvedimento di competenza del Consiglio comunale. Ed è bene ricordare che l’attuale Consiglio comunale, insediatosi nel luglio 2011, è impegnato da circa un anno ad esaminare e riconoscere debiti fuori bilancio per circa quattro milioni di euro.
Solo dopo essere stato riconosciuto dal Consiglio comunale, il debito deve essere obbligatoriamente contabilizzato ai fini della verifica del rispetto del Patto di Stabilità.
Si consideri, inoltre, che la legge prevede la possibile rateizzazione in tre anni.
Questi sono alcuni dei motivi per cui la Decisione del Ministero dell’Interno, la quale, sulla base della nota della Ragioneria Generale dello Stato, considera il Comune di Nardò inadempiente per non avere inviato la certificazione, è inaccettabile.
Può spiegarsi soltanto con l’ansia del Governo di fare cassa a tutti i costi, risparmiando,il più possibile, con qualunque pretesto, a danno dei Comuni.
Come Sindaco, naturalmente, contesto questa strampalata trovata che dovrebbe costare ai cittadini di Nardò oltre 800 mila euro.
Ho già spiegato alla Corte dei Conti come non esistono per il Comune di Nardò dati che possano far pensare ad uno sforamento del Patto di Stabilità .
Innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce è stata impugnata la Nota del Ministero dell’Economia sulla quale è fondato il Decreto ministeriale.
Analogamente sarà impugnato, innanzi al Tar , anche il Decreto del Ministero dell’Interno, confidando che, nelle more, la Corte dei Conti possa definitivamente affermare la correttezza dell’iter seguito dall’Amministrazione comunale.
Settori minoritari dell’opposizione hanno commentato la vicenda con toni improntati a propaganda squallidamente demagogica, contraria agli interessi della Città.
Vorrei ricordare a tutti gli Amministratori, di centro sinistra e centro destra, che sono in ballo circa 800 mila euro per i cittadini di Nardò. In situazioni come questa si deve fare squadra nell’interesse dei cittadini stessi, i quali solo questo ci chiedono: fare di tutto per la loro tutela e per i loro diritti.
Per la polemica politica c’è sempre tempo.