NARDO' - Caro direttore, oggi è urgente porre, agli intellettuali e costituzionalisti, una domanda...
come potrà la destra della fiamma tricolore - che secondo alcuni fu ideata dallo stesso Almirante, che rappresenta la fiamma degli Arditi, corpo speciale del Regio Esercito italiano, mentre, secondo un'altra versione però contestata da MSI, AN, e FDI, rappresenterebbe la fiaccola ardente sulla tomba di Benito Mussolini - governare questo paese che ha una storia di tradizioni democratiche ed antifasciste?
Ciò che si prevede, per il sistema politico italiano, nel prossimo esecutivo, è un grave spostamento a destra dal chiaro significato razzistico, individualistico, nazionalista.
E questo si realizzerà per la resa, negli ultimi decenni, di una parte della sinistra che si è imborghesita, votata al neoliberismo e alla riappacificazione.
Una sinistra, non più sinistra, che ha emulato la destra ed ha offerto su un piatto d’argento la tanto invocata riconciliazione nazionale.
L’aver voluto porre, ad esempio, sullo stesso piano la lotta di Liberazione dal nazifascismo con le foibe e il riconoscimento degli stessi repubblichini di Salò. Ecco perché oggi esibiscono la fiamma, con vanto e senza vergogna.
Il quadro generale odierno, che si sta tratteggiando, è desolante.
Di un sistema politico estremamente fragile, una struttura dello stato che non regge più, e del governo Draghi che ha preparato il terreno alla destra fascista, continuando l’opera dei governi precedenti di voler demolire il sistema giustizia, la scuola, la sanità pubblica, e dello stato sociale.
Ricordo che i governi Ciampi, Dini e Amato, a guida centrosinistra, stabilirono che lo stato non deve più intervenire nell’economia, perché tutto deve rimanere nelle mani dei privati.
Violando così i principi fondamentali della Costituzione.
Tutto questo oggi pone grandi pericoli per la democrazia repubblicana, e con imprevedibili conseguenze a danno della nostra Carta Costituzionale.
Dunque una domanda agli intellettuali e costituzionalisti va posta:
potrà Giorgia Meloni - il suo partito nazionale filo-Orban e amica di Vox in Spagna, che non ha mai abiurato il fascismo ed operato una cesura netta con quella ideologia totalitaria che per vent’anni in Italia ha impazzato contro la democrazia ed i partiti democratici - assumere incarico di Presidente del Consiglio dei ministri?
E con questo non voglio dire che Letta, Renzi, Di Maio, Brunetta e Calenda non siano ugualmente complici e portatori di una dottrina neo-liberista priva di scrupoli, etica, rispetto e solidarietà.
Considero questi personaggi, le loro politiche, alla stregua della destra che ha rosicchiato come un tarlo l’animo umano degli italiani.
Questo è di una tristezza infinita.
Oggi, tutti noi abbiamo bisogno della stessa capacità d’ispirazione dimostrata durante la Resistenza antifascista, allo scopo di poter sviluppare una proposta complessiva di progetto, programma, organizzazione:
per una vera e propria ricostruzione di una politica unitaria di una sinistra italiana alternativa e radicale ricordando, ancora una volta, come insieme al solidarismo, nelle diverse accezioni cristiana e marxista, il cemento più forte che saldò l’intesa costituzionale fu rappresentato dall’antifascismo, così come questo si era espresso nella lotta di Resistenza e nella volontà di ripristinare la libertà e costruire una democrazia dai forti connotati sociali.
Maurizio Maccagnano, sindacalista dissidente