NARDO’/ROMA - Il sindaco di Nardò ha annunciato sulla sua pagina Facebook di aver incontrato, direttamente a Roma, il ministro Salvini per discutere della pericolosità della strada provinciale 359, la terribile Nardò-Avetrana. E voi ci avete creduto? Vediamo come Pippi Mellone giudicava Matteo Salvini.
Guardare l’orizzonte. Pippi Mellone è giunto all’apice della sua carriera politica ed è legittimo che inizi a pensare al suo futuro, quando il suo secondo mandato sarà finito. Del resto sarebbe da sciocchi non capitalizzare l’attuale stra-potere di un sindaco capace di creare più rotatorie di chiunque altro. L’effetto domino che potrebbe innescarsi in caso di elezioni anticipate in Regione apre a scenari inediti e interessanti per la sua carriera. I cosiddetti “treni da non perdere”. E visti i tempi non solo arrivano in orario ma addirittura in anticipo.
Il lungo amoreggiamento con il Pd di Michele Emiliano sembra vivere una pausa di riflessione. In politica, però, il tempo vola e gli ingranaggi delle strategie, dei calcoli dei governati non si possono fermare. Il sindaco di Nardò, dopo l’improvvisa alta tensione con il movimento “Fratelli d’Italia”, sua naturale collocazione per trascorsi politici e affinità ideologiche, potrebbe cercare un posticino nella Lega di Matteo Salvini.
E per pura coincidenza, nei giorni scorsi, Pippi Mellone è andato a Roma per incontrare proprio il ministro Salvini, ufficialmente per discutere della messa in sicurezza della strada provinciale 359. Una lunga riga d’asfalto e morte. Strada provinciale, appunto. Al di fuori della sua competenza. Per un po’ ci avete creduto, vero? Ma è Mellone stesso che aggiunge le virgolette alle parole "viaggio istituzionale".
Tornato da Roma dopo la foto di rito e una bella stretta di mano con il Ministro delle Infrastrutture, Pippi Mellone ha intasato i social con i soliti messaggi propagandistici: “faremo, agenda politica, 30 milioni di euro”, eccetera, eccetera.
Ma cosa diceva Pippi Mellone di Matteo Salvini in una intervista pubblica: “non ci sentiamo rappresentati dagli slogan e dal modo di fare politica dei Salvini. Siamo agli antipodi della Lega Nord che rimane razzista anche nei confronti dei meridionali. Questo noi non lo dimentichiamo”.
E invece, dopo averlo detto e sbandierato ai quattro venti, Pippi Mellone sembra averlo dimenticato completamente.
Cosa spinge Pippi Mellone a dire tutto e il contrario di tutto nel giro di pochi mesi?
Qual è la motivazione che spinge un giovane governante a contraddirsi ripetutamente?
Possibile che la necessità dell’autoconservazione di una poltrona lo esponga a una scarsa credibilità?