NARDO' - Diciamola tutta: il giovane Siciliano, appena 19 anni, ha dovuto fare i conti con il diffuso scetticismo di quanto lo hanno visto, innanzitutto, come propaggine delle ingombrante figura paterna.
"Forse bisognava farlo molto tempo prima, ma non è mai troppo tardi per cambiare qualcosa. Non è mai troppo tardi per decidere di mettersi in gioco. Di cambiare davvero. Di smetterla di pensare che siano tutti uguali. Non deve essere così!" Lorenzo Siciliano
ARTICOLO LEGGIBILE: lorenzo_big.jpg318.08 KB14/10/2012, 12:38
Oggi L'Espresso in edicola riserva al giovane Lorenzo una grande foto accanto a Matteo Renzi e sancisce, per chi non l'avesse ancora capito, che l'esponente neritino della "mozione" del sindaco di Firenze in vista delle imminenti primarie del centrosinistra è proprio lui. Uno dei "Renzi boys" che vogliono cambiare l'Italia e soprattutto la modalità dela sua classe politica un po' opportunista, levantina e borbonica di intendere il servizio a favore dei cittadini elettori.
Senza scomodare Sofocle e Freud, dunque, il figlio dovrebbe rottamare "politicamente" anche il padre - esponente di un vecchio modo di intendere la politica, anche un po' isterico e compulsivo - perché il sereno approccio del giovane alle idealità di un credo politico pare la premessa più corretta per chiunque voglia svolgere l'attività di servizio a favore della collettività.
Questo percorso, per la verità, Lorenzo Siciliano pare averlo già fatto nel momento in cui ha scelto i suoi compagni di viaggio con totale indipendenza di giudizio e andando a giocare una "scommessa" senza calcolo statistico: una sfida al futuro. Vincerà la seconda, grande e più impegnativa sfida - tutta di carattere più intimo e personale - se saprà ricondurre anche il consigliere provinciale su una strada che un politico anziano e navigato, per la verità, smarrisce quando non ha una militanza giovanile e forgiata da veri ideali.
E' il momento in cui una persona dice: "io sono di destra perché mi riconosco in alcuni ideali; o sono di sinistra per lo stesso motivo". E' la fine del civismo che spinto alle estreme conseguenze si trasforma in deleterio opportunismo politico: lo scegliere sempre e comunque il "contenitore" dove farsi il meno male possibile e galleggiare navigando a vista.
Quella sarà - se arriverà - il traguardo di chi fa politica con la P maiuscola. Auguri di serenità politica a tutti e due.