NARDO' - I centristi si parlano solo attraverso la portella del cuore? Pare proprio di sì! "Fine della discussione" dice il segretario Marcello De Pace.
Le dichiarazioni diramate dai TRE esponenti del Direttivo UDC, Maglio, Losavio e Sabato sui giornali on line di Nardò, non meritano alcuna risposta in quanto autoreferenziali, compiacenti e populistiche nei confronti del potere amministrativo e del popolo neritino.
Non loro, né la presenza del Segretario provinciale ha modificato alcunché.
Anzi si è dimostrato come le loro esternazioni e considerazioni erano prive di fondamento verbale e scritto.
Nessuno dell’UDC ha mai dichiarato volontà contraria all’approvazione del Bilancio 2012.
In atto vi era solo l’impegno a far superare positivamente la discussione fra le posizioni cocciute dell’Amministrazione comunale e le osservazioni negative dei Revisori dei Conti.
Diventare salvatori della patria agli occhi del Popolo e del Sindaco, con le dichiarazioni espresse, vantarsi di essere persone che decidono, che convincono i riottosi indicando strade maestre e giuste, è una forma di debolezza umana appartenente a chi vuole, ad ogni costo, passare per primo della classe, come l’illuminato di turno.
La verità è che nessuno, si ripete, nessuno, né in Direttivo di Partito, né a mezzo stampa ha mai sostenuto o dichiarato volontà di non approvare il Bilancio, né di volere una crisi amministrativa al buio!
Neppure vera è la notizia che si è deciso di celebrare un nuovo congresso cittadino nelle date riportate dagli amici in quanto l’attuale Comitato cittadino andrà a scadere nel 2014.
Probabilmente l’avvenuta costituzione della struttura partitica cittadina sta stretta a qualcuno, fino ad oggi non abituato a confrontarsi e dialogare all’interno di un partito, che tra l’altro si è dato la regola, all’unanimità approvata, di porre fine alle esternazioni singole o di sottogruppo finché le stesse non sono rappresentate e discusse all’interno dell’organo politico.
Si è presenti in Giunta e in Consiglio perché si è appartenenti ad un Partito, le cui regole vanno rispettate da tutti sempre, tranne i casi controversi di coscienza civile e penale.
Fine della discussione con invito a rispettare in futuro le regole comunemente accettate e condivise.