NARDO' - Domina il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo con oltre 4mila voti. In vistosa flessione il Pdl guidato da Mino Frasca, in caduta libera il ritrovato Pd. Prevedibile il mediocre risultato del premier uscente Mario Monti che si allinea al resto d'Italia con il 9 per cento. Resiste, un po' a sorpresa, il partito di Nichi Vendola: alla fine si conteranno oltre ottocento voti per Sel. La portella del cuore incomincia adesso, dopo qualche ora di riflessione, a commentare i risultati delle Politiche appena archiviate. Incominciamo con le valutazioni del co-fondatore del nostro notiziario, Antonio Falconieri.
SENATO
Da 7.418 nel 2008, il Pdl scende a 5.512 voti nel 2013. Una perdita netta di quasi duemila voti (1.906 per i contabili). Il risultato deludente lo riconferma comunque il primo partito a Nardò. Un calo verticale nel Pd, passato da 5.268 a 2.815 preferenze.
Anche qui, nel centrosinistra, sono "spariti" 2.453 elettori. "Con Monti per l'Italia" rileva la fetta dell'Udc e conferma solo 1.376 voti su 2.004 del 2008. Il "M5S", con una attenta campagna elettorale (a volte un po' troppo sopra le righe), riesce convincere i delusi delle due grandi coalizioni e raggiunge 3.787 preferenze.
CAMERA
Il terreno di gioco del candidato neritino Mino Frasca non riserva sorprese: il Pdl è primo anche qui con 6.032 preferenze. Perde 2.078 elettori, è in calo di oltre dieci punti percentuali, non sarà eletto deputato nonostante l'ottimismo "contagioso" della campagna elettorale ma è un buon risultato considerate le premesse. Il suo capo, del resto, è sempre Silvio Berlusconi.
Frasca conduce una campagna elettorale da leoni per dimostrare ai suoi superiori che è ancora affamato di consenso. Dopo la poltrona al consiglio provinciale, quella presidenziale della Sgm punta ancora più in alto. E la candidatura alle regionali, con 6.032 voti, appare già blindata.
L'unica macchia che rimane nel suo brillante curriculum è quella delle elezioni amministrative del 2011: in quel caso lo sprint finale, al ballottaggio, non è andato a buon fine tra velenose polemiche.
Paurosa la differenza di voto in area centrosinistra con 2.802 elettori in meno rispetto al 2008. Si passa da 5.639 a 2.837. Il "M5S" si conferma seconda forza cittadina anche qui con 4.381 preferenze. Un risultato straordinario che, se confrontato con i 2.217 voti delle comunali del 2011, sottolinea ancora una volta il grande affanno dei vecchi dirigenti di partito.
RIFLESSO NEL CONSIGLIO COMUNALE
L'arrivo a valle della valanga Pd era inevitabile. La ricostruzione del partito è avvenuta ben lontana dalla traiettoria della slavina elettorale. Il rinnovamento dei giorni scorsi, con il nuovo e giovane segretario, non è bastato a risollevare le sorti del centrosinistra neritino. L'unica speranza è che si sia portata via il tatticismo esagerato dei vecchi quadri dirigenziali poco inclini a condurre campagne elettorali efficaci e vicine alle reali necessità delle famiglie. Rimandati al prossimo voto.
Ridimensionati i dinosauri della zona Tabacci con 269 preferenze alla Camera e 243 al Senato (appena l'1,54 per cento). Resiste Sinistra ecologia e libertà. Nardò, con 830 voti, contribuisce all'elezione di Dario Stefàno al Senato. In Italia, invece, avanza di circa 500mila voti rispetto al 2008. Ammutinato l'esercito dell'area centrista. Scarsi e a tratti risibili i contributi di autorevoli personalità, assessori e consiglieri comunali.
Anche i neritini sono stanchi dei vecchi partiti e lo hanno dimostrato scegliendo il "Movimento 5 Stelle". Il vento nuovo, checché se ne dica, sono i militanti (e gli elettori) che sostengono Beppe Grillo. Vi lasciamo con un video AMARCORD.
L'Italia, l'Europa, il mondo intero e forse anche i fascisti su Marte speravano di aver chiuso un lungo e doloroso capitolo della storia italiana con una spontanea manifestazione di calorosi saluti. Invece adesso qualcuno si chiede se B. sia davvero il male minore. Montanelli scriveva così: "Quell'uomo è una malattia: si cura solo con il vaccino. Una bella iniezione di Cavaliere premier per diventare immuni".
Il male peggiore, in effetti, sono gli italiani fin troppo resistenti ai virus.
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