Il Pdl viene ridimensionato ma riesce a tenere le posizioni e si conferma primo partito del Salento con il 27,98% dei consensi. Anche se sente sul collo il fiato del Movimento 5 Stelle, quasi ovunque, con il suo 24,8% complessivo, seconda forza a un’incollatura. Per il Pd, invece, è una vera ecatombe. La geografia del voto alla Camera testimonia il bagno di sangue dei democratici che, ridotti al 19,64%, dovranno ripensarsi profondamente per invertire la rotta. Il Pdl è in testa in 58 comuni della provincia, i 5 Stelle in 23 (compreso Lecce), mentre il Pd è maggioranza in appena 16 centri.
IL BALZO DI GRILLO - E la portata dell’exploit dei grillini sbalordisce non solo per la conquista del capoluogo, impensabile fino a meno di due anni fa, quando il Pdl riconfermava sindaco Paolo Perrone a furor di popolo lasciando le briciole agli avversari. I 5 Stelle diventano infatti prima forza anche nel terzo comune più popoloso della provincia, Galatina, raccogliendo il 25,44% nonostante il municipio sia a guida centrosinistra.
Stesso discorso in un altro dei centri più rappresentativi del Salento, Tricase, dove con il 25,14% superano sia Pdl che Pd e soci, che amministrano Palazzo Gallone. In termini percentuali, il successo più rotondo del movimento-tsunami si riscontra a Surano c on il 33,46%. E il muro del 30 per cento viene sfondato anche a Melendugno.
Nell’ex feudo di Vittorio Potì (oggi amministrato dal nipote Marco), l’M5S si attesta al 31,04%. Trionfo ripetuto pure a Uggiano La Chiesa (30,60%). Significative, poi, anche le affermazioni in qualche comune della Grecìa, a testimonianza della sofferenza del Pd anche in quella che un tempo era considerata una sua «enclave».
È il caso di Cursi (32,8%), Castrignano dei Greci (26,27%), Corigliano d’Otr anto (23,09%, ma qui il Centro democratico del candidato Lorenzo Ria guadagna il 15,07% ed erode consensi agli alleati), Mar - tano (29,53%), Soleto (27,19%) e Zollino (22,77%). In quest’ultimo caso, però, va detto che il predominio del centrosinistra non viene intaccato in quanto il Sel di Vendola ottiene il 22,40% (risultato migliore della provincia) e il Pd si attesta al 20,91%.
L’onda lunga dei 5 Stelle bagna pure territori vicini e prevale a Castrì (26,05%), Cavallino (29,35%), Lizzanello (29,98%) e Ver nole (27,63%). Nel Nord Salento, i grillini conquistano Ar nesano (28,68%) e Lequile (28,77%). E nel Sud Salento Corsano (28,44%), Presicce (29,33%), S a l ve (27,43), Sa - narica (27,33), S p e c ch i a (29,48%), Spongano (23,90%).
LE BANDIERE PDL - Il Pdl, pure in caduta rispetto al dominio assoluto del 2008, in qualche caso sfoggia ancora numeri da record. Il comune più berlusconiano della provincia è Bagnolo del Salento con un «bulgaro» 46,98%, seguito da altri due piccolo centri: Giurdignano (44,56%) e Miggiano (41,28%). Ma a sfondare la soglia del 40 è anche Porto Cesareo (40,99%), dove non sembrano aver lasciato traccia le vicende del «bunga bunga» elettorale e le altre inchieste che riguardano alcuni esponenti dell’amministrazione di centrodestra.
Consensi superiori o di poco inferiori al 35% anche ad Acquarica del Capo (paese del neo deputato Rocco Palese), Castrignano del Capo, Collepasso, Tuglie (regno del coordinatore provinciale Antonio Gabellone), Racale, Matino, Ruffano, Palmariggi, Seclì , Ve glie e Supersano. Netta e importante affermazione del Pdl anche a Nardò, secondo centro più popoloso dopo il capoluogo e amministrato dal centrosinistra.
Gli azzurri raccolgono ben il 34,51%. A Squinzano la percentuale sale addirittura al 36,85%.
Ed è successo anche in altri centri importanti come nella Ma glie di Raffaele Fitto (30,56%), Copertino (30,55%), Gallipoli (29,8%), Casarano (30,1%), Galatone (30,51%), Taviano (31,49%). Nei restanti comuni le vittorie sono più risicate ma pur sempre importanti se si pensa che, anche grazie all’exploit dei 5 Stelle, in mano al Pdl cadono anche paesi tradizionalmente «rossi» come Sannicola (con il 24,38%).
LE LACRIME DEL PD - Il Pd ha ben poco di che consolarsi. Subisce la batosta nei centri maggiori e le affermazioni nelle «solite» Patù (44,49%), Melpignano(40,48%, comune del segretario regionale Sergio Blasi), Martignano (36,65%), Sternatia (29,94%), Car pignano (26,92%) e Trepuzzi (26,87%) non bastano a lenire le ferite. Così come non bastano per poter gioire i successi di Andrano (28,47%), Morciano di Leuca (33,13%) Calimera (26,13%), Campi Salentina (23,19%), Cannole (22,39%), Caprarica (23,69%), , Nociglia (25,37%) e Sogliano Cavour (29,91%).
Non è servita più di tanto a spingere il partito nemmeno la presenza di candidati locali considerati forti come Cosimo Durante ( presidente provinciale del partito ed ex sindaco) a Leverano (27,16%). O come il neo deputato e segretario provinciale Salvatore Capone a San Cesario (28,8%). Tanto che il centrodestra esulta per la propria performance nel centro alle porte di Lecce e punge: «A Capone i nostri auguri, ma nelle urne non si è sentito ».
SEL E «CASO» OTRANTO - Sinistra ecologia e libertà si attesta al 6,84% come risultato complessivo in provincia. Dopo il lusinghiero 20 per cento di Zollino, riesce ad andare in doppia cifra a N ovo l i , con un buon 13,64%, a San Donato (12,01%), a Campi Salentina (12,66%), dove ha il suo raggio d’azione il neo senatore Dario Stefàno. L’assessore di Vendola, però, è di Otranto, dove il partito non è andato oltre l’8,58%.
Nella Città dei Martiri, prevale con il 29,49% il Pdl del probabile neo senatore Francesco Bruni (primo dei non eletti, entrerà a Palazzo Madama se il capolista Berlusconi opterà per il seggio in un’altra regione). Se seguirà Stefàno a Roma, Otranto, con i 4600 elettori, potrebbe diventare il comune d’Italia a più alta concentrazione di parlamentari. Nell’attesa, il centro adriatico segna il record provinciale per l’Udc, che tocca il 20,7% (2,52% il dato complessivo) trascinato dalla presenza in lista del sindaco Luciano Cariddi.