NARDO’ – Il Presidente del Comitato Civico “Spes Civium”, Roberto Filograna intende informare i cittadini di Nardò che l’amministrazione comunale, presieduta dal sindaco Marcello Risi, non abbia ancora deciso “quale futuro assicurare alla salute dei suoi cittadini”.
“E’ noto, infatti, che nella sua agenda di deliberazioni vi è ancora quella di firmare il protocollo di intesa con la RegionePugliae la ASLdi Lecce, relativo alla riconversione dell’Ospedale San Giuseppe-Sambiasi in Poliambulatorio (Presidio Territoriale, sic).
Tutto ciò a fronte del fatto chela Regioneha già immotivatamente e irragionevolmente chiuso il nostro Ospedale, ma non contenta di ciò, richiede anche il consenso dei cittadini neretini, con l’avallo della firma del loro primo cittadino. E’ come chiedere al condannato a morte di sottoscrivere la propria condanna!
Appare quindi paradossale, vergognoso e offensivo nei confronti dei neretini, soltanto pensare di sottoscrivere un simile protocollo, accettando la riconversione dell’Ospedale in un Poliambulatorio di servizi di cui la nostra comunità già usufruiva in piazza della Croce Rossa.
La verità è che l’Amministrazione Comunale non ha avuto il coraggio di opporsi a tale riconversione ed ha, da subito, rinunciato a difendere il suo storico Ospedale, posto a servizio della città più popolosa della provincia, provocando un gravissimo danno ai cittadini!
E’ noto anche che le Amministrazioni comunali di altri comuni pugliesi (v. Lucera, Fasano, Trani, Corato, Triggiano), che bene e doverosamente hanno operato nell’interesse dei propri cittadini, sono riuscite a salvare i propri Ospedali dalla chiusura e/o dal ridimensionamento!
L’Amministrazione comunale di Nardò, se tiene ancora e veramente alla tutela della salute dei propri cittadini, dovrebbe soltanto richiedere la riapertura immediata del proprio Ospedale, con le quattro specialità di base e non tergiversare sulla richiesta di riduttive ipotesi di un Punto di Primo Intervento Territoriale (PPIT) che, comunque venisse strutturato e organizzato, sarebbe, in ogni caso, del tutto insufficiente a soddisfare le esigenze minime di salute - in termini di emergenza/urgenza - di un’utenza territoriale vasta e diffusa come quella neretina.
Né può essere una soluzione al problema “Ospedale” quella di barattare il proprio voto - per mezzo di patti particolari alle prossime elezioni regionali - con le promesse di far riaprire l’Ospedale, fatte dagli stessi politici che hanno già prodotto, per volontà, incapacità o insipienza, un così grave danno alla popolazione neretina. Un soggetto politico non acquista credibilità con le promesse, ma per il suo vissuto storico (morale, sociale, professionale ed umano). La politica seria è quella di chi concretamente si batte per il bene sociale della popolazione.
Con la vicenda “Ospedale”, l’attuale Amministrazione Comunale, con in testa il Sindaco e l’Assessore al ramo, ha - purtroppo per i cittadini – dimostrato, ormai ampiamente, di non essere in grado di assolvere al compito per cui è stata suffragata! E pertanto non è più moralmente legittimata a rappresentare la città!”.