NARDO' - Quando si dice "colpire nel segno". Leggete le piccatissime repliche e fatevi una vostra idea.
“NON ABBIAMO CANDIDATI DA INDIVIDUARE, MA DOBBIAMO RISOLVERE I PROBLEMI DELLA CITTA’”
Mino Frasca smentisce immaginari scenari politici cittadini
“Leggo un fantasioso articolo di stampa secondo cui il centrodestra neretino sta lavorando per nuove elezioni comunali e che avrebbe Antonio Vaglio come “sogno proibito” per una candidatura a Sindaco. Mi verrebbe da dire che sono cronache marziane”. Così il consigliere del Popolo della Libertà alla Provincia di Lecce Mino Frasca commenta alcune ricostruzioni giornalistiche sull’attuale situazione politica a Nardò apparse oggi.
“Non mi pare che il centrodestra in città - prosegue - abbia l’urgenza di individuare candidati di alcun genere a tre anni dalla chiusura della consiliatura. In un momento di grave difficoltà economica e sociale per le famiglie, di crisi generalizzata per le attività produttive, di disagi di ogni tipo, l’ultima cosa che ci preme fare è individuare un candidato Sindaco. Noi responsabilmente pensiamo ai problemi della gente e alle tante soluzioni di cui ha bisogno la città, martoriata dalla Regione Puglia e da un’amministrazione locale incapace di qualunque azione utile dopo due anni di governo. Noi in questa fase aggreghiamo persone che condividono i progetti del Popolo della Libertà e che ci danno una mano a risolvere i problemi concreti dei nostri concittadini, non scegliamo candidati.
Questi scenari - prosegue - appartengono alla fantascienza, ancor più quando fanno riferimento ad Antonio Vaglio. Posso dire di essere legato a lui da antica amicizia e di avere nei suoi confronti sincera stima e ritengo anzi che non abbia potuto svolgere il proprio compito di Sindaco fino in fondo solo per colpa delle componenti di Sinistra della sua ultima amministrazione e delle loro logiche condizionanti e ostili ad una qualsiasi positiva azione di governo. Ma che costituisca una opzione per una candidatura del centrodestra è semplicemente falso”.
ASSESTAMENTI POLITICO AMMINISTRATIVI NEL NOSTRO COMUNE
Ritengo un diritto e un dovere, rendere pubbliche le mie considerazioni in merito all’analisi politico amministrativa nel comune di Nardò, soprattutto alla luce dei risultati elettorali delle politiche ultime scorse e di alcuni avvenimenti di carattere amministrativo che hanno dato vita ad ulteriori fibrillazioni nella maggioranza di governo cittadino.
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I risultati elettorali non sono certo confortanti per il governo della città;
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Non può passare inosservata la disintegrazione del gruppo dell’UDC;
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Non può passare inosservata la richiesta di IO SUD e Nardò Insieme di dimissioni dell’Assessore Vincenzo Renna;
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Non può passare inosservata la mancanza di quote rosa in Giunta.
A proposito di questo ultimo punto bisogna assolutamente prendere atto che di recente vi sono state alcune sentenze del TAR Lombardia e del TAR Lazio di annullamento di alcune giunte comunali, tra le quali quella del comune di Roma per il mancato rispetto delle quote rosa . In base a tali sentenze sono da ritenere illegittimi i decreti di nomina degli assessori, tutti di sesso maschile, di una giunta municipale di un comune di non secondario numero di abitanti, che sia motivato con riferimento alla circostanza per cui, all’esito di un apposito interpello, non è stato possibile individuare soggetti di sesso femminile cui conferire l’incarico di assessore. L’articolo 6 comma 3 del decreto Leg.vo n. 267 del 2000, stabilisce che gli statuti comunali e provinciali devono contenere norme per assicurare condizioni di pari opportunità e quindi la presenza in giunta di quote rosa. L’articolo 23 della carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, al comma 1 impone di assicurare la presenza di uomini e donne. Anche l ‘articolo 51, comma 1 della Costituzione prevede la presenza di uomini e donne nelle varie assise. Alla luce di tutto ciò auspico, con urgenza, una verifica di maggioranza, dalla quale possano scaturire valutazioni e decisioni che determinino una svolta radicale per rilanciare un’azione amministrativa che possa meglio interpretare le esigenze della città, per proiettare la stessa verso un futuro migliore.
Giovanni Siciliano Consigliere Provinciale