NARDO' - Diciamo la verità: stavolta le ricostruzioni della stampa web hanno toppato di brutto. Di questa storia, infatti, s'è capito ben poco. Così ci siamo presi la briga di ricostruirla minuto per minuto ed ora sì che è davvero interessante e anche avvincente. Anche perché vincono i "buoni". Tutto inizia con un 27enne di Galatone che chiede ad una undicenne di Nardò – tramite sms - di mandargli una sua foto nuda, poi le chiede se vede film porno in tivù.
Quando la madre della ragazzina intercetta la corrispondenza telefonica tra i due, perché la bambina le rivela tutto, lui chiede scusa e ottiene un appuntamento con la donna che, giustamente, gli dà corda perché vuole scoprire chi sia l'uomo e come ha ottenuto il numero di cellulare della figlia. Venerdì sera i carabinieri lo arrestano in flagranza per violenza sessuale e pedopornografia.
Tutto parte da una denuncia sporta da una donna di quarant’anni che dichiara di aver subito le pesantissime attenzioni di un 27enne che, nell'ultima occasione che gli è stata fatale, si è persino abbassato i pantaloni per lanciarsi sulla donna ma si è trattato di un coitus interruptus: non è riuscito nell'intento perché bloccato dal tempestivo intervento dei carabinieri che indagano sulla vicenda. I militari erano praticamente appostati dietro una porta in attesa di poter intervenire, e lo hanno fatto non appena la donna ha iniziato ad urlare.
Tutto inizia l'undici marzo con una serie di sms che l'uomo invia alla ragazzina. Alcuni sono decisamente hard così la piccola li fa leggere alla madre che non si perde d'animo e prende contatto con l'uomo, continuando a scrivergli sms e rivelando la propria identità.
L'uomo, sulle prime, chiede scusa alla signora ma poi torna alla carica e, durante una nuova serie di messaggi in serata, chiede un appuntamento alla donna così da poterle rivelare come si è procurato il numero della bambina.
Ciò si verifica in piazza Diaz, venerdì. I due si incontrano e lui, dopo un caffè preso al bar, dice alla donna che le darà le informazioni che chiede ma che deve portarlo a casa sua. Non sa, ovviamente, che la donna è discretamente scortata dai carabinieri che la seguono a distanza.
Quando i due sono a casa della donna (che lascia la chiave infilata nella toppa) lui passa alle vie di fatto: dice, in sostanza, che deve sottostare ai suoi voleri e che, se la donna rifiutasse, lui non esiterebbe a dire al marito che è stato adescato per un incontro a sfondo sessuale. Poi si lancia sulla signora: la tocca nelle parti intime, tira fuori un perizoma che, nella sua testa bacata, è il regalo che la donna dovrebbe indossare per fargli piacere.
La donna resiste per quel che può, la situazione è ormai fuori controllo perché l'omaccione corpulento si sta spogliando quando arriva il salvatore: un carabiniere, supportato dai colleghi che attendono fuori, entra nella stanza e immobilizza il 27enne.
Vengono sequestrati il telefono cellulare dell’arrestato, quello in uso alla minorenne ed il perizoma. Nell’abitazione del giovane, invece, che vive con gli zii viene sequestrato il suo notebook, al momento del ritrovamento acceso. Scorrendo la cronologia di quello stesso giorno i carabinieri scoprono le visite ad alcuni siti porno, alcuni anche a sfondo pedopornografico. I carabinieri di Nardò al comando del luogotenente Giuseppe Serio, su disposizione del pubblico ministero Giovanni Gagliotta, accompagnano l’arrestato nel carcere di Lecce.