PDM - In memoria di Alessio Conte.
Cazzo che serata, ho la testa che mi gira e tutto con lei. Sì, ho bevuto un po’ e un po’ ho fumato, me lo posso concedere, ho vent’anni. I miei vent’anni non tornano e voglio viverli e voglio godermeli anche nel frastuono di questa musica che pompa e che sento nelle vene. Cazzo che serata, questa.
Ho una donna fantastica, mi ama e mi adora, mi desidera sempre. Cazzo che vita. Ho vent’anni e li voglio vivere tutti e voglio scoprirli e voglio sorprenderli. E’ una lunga notte, canto. Canto e meno. Adoro cantare, è come scomporsi e ricomporsi in un pezzo che mi tuona nei timpani, è come vomitare la mia rabbia contro le istituzioni, contro il sistema.
Cazzo quanto mi piace cantare, mentre meno. Ti amo, Eleonora, ti amo sul serio.
Cazzo, questa sera sono Dio, ho il fuoco dentro e la voglia di ritornare sul palco e vincere ancora. Voglio il titolo, cazzo se lo voglio.
E intanto la notte è buia e intanto ti ho lasciata. Ma tornerò, Eleonora, stanne certa, ci vedremo domani. Domani è giorno ancora, domani sarà una nuova alba e io ti dedicherò la mia più bella canzone. Con ritmo forsennato, con un ritmo che ti conquisterà d’amore, con un ritmo che mi chiederai di sposarmi.
Non ora, ora non posso, ora si torna a casa. Cazzo che buio. Scalo la marcia. La prima curva a sinistra, lieve, mi ha sempre messo i brividi, poi la discesa e il ponte. Poi si curva a destra in una serie di linee bianche che si alternano a quella continua, minacciosa. Curvo a destra. Curvo con slancio. Questa sera mi sento libero. Libero come quando salgo sul ring e dentro mi parte la musica e mi suona il cuore di tanta grinta, di tante note che mi urlano di vincere, che mi incitano costantemente. Cazzo che curva. Come la notte scorsa, quando mangiammo la pizza ed eravamo una famiglia, tutti insieme. Come la notte scorsa, in villa a cantare in macchina e gli amici che mi riprendevano con il cellulare e io mi dilettavo a comporre e a improvvisare. Cazzo quanto mi stimano. Mi cercano, gli amici. Ho una lingua che batte veloce e le note non mi spaventano. Improvviso e urlo. Poi la faccio roteare velocemente e le parole guizzano via e i bit le assorbono e le codificano. Per questa sera basta, ho dato. Per questa sera basta, sono in cerca del domani.
In memoria di Alessio Conte